AGI - Giorgia Meloni è arrivata alla foiba di Basovizza per la cerimonia solenne del Giorno del Ricordo istituito 20 anni fa per commemorare le vittime delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata. Insieme alla presidente del Consiglio c'è il vicepremier, Antonio Tajani. Presenti per il governo anche i ministri Abodi, Sangiuliano, Ciriani e Valditara. Il pozzo - profondo 200 metri e largo circa 4 - nella fase finale della Seconda guerra mondiale fu luogo di esecuzione per prigionieri, militari e civili da parte dei partigiani comunisti jugoslavi. Nel 1992 l'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro dichiaro' la foiba di Basovizza, monumento nazionale. Nel corso delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, Giorgia Meloni depone una corona di alloro per ricordare le vittime delle foibe al monumento nazionale di Basovizza. La premier rimane in raccoglimento per qualche minuto: il segno della croce, poi la premier raggiunge gli altri rappresentanti del governo e delle istituzioni per il prosieguo delle celebrazioni.
Giorgia Meloni è il primo presidente del Consiglio a partecipare alla cerimonia solenne di Basovizza. La commemorazione al monumento nazionale sul Carso triestino è cominciata con la cerimonia dell'Alzabandiera, alla presenza di un picchetto del Reggimento Piemonte Cavalleria 2/o. Sono quindi stati resi gli onori ai martiri delle foibe. Oltre alla corona della presidenza del Consiglio, sono stati deposti gli omaggi della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste, con il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza; del presidente del comitato per i martiri delle foibe e della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini; dei rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Schierati i gonfaloni, tra gli altri, dei Comuni di Trieste e Muggia e della Regione Friuli Venezia Giulia. Nell'area della cerimonia sono inoltre esposte bandiere e labari delle rappresentanze legate agli esuli. Presente anche il vessillo della X Mas. Alla cerimonia assistono molti studenti delle scuole.
"Nella mia vita sono stata diverse volte a Basovizza e ogni volta me sono andata con qualcosa di più nel cuore. Ti dona sempre qualcosa di prezioso. Sono venuta qui da ragazza quando lo facevano in pochi e farlo significava essere isolati. Sono tornata qui da adulta per celebrare finalmente il Giorno del Ricordo che spazzava via una volta per tutte la congiura del silenzio che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo nell'oblio e nell'indifferenza", ha spiegato il presidente.
La Foiba di Basovizza
Si trova a una decina di chilometri da Trieste e quasi a ridosso del confine sloveno, nella zona nord-est dell'altopiano del Carso, a 377 metri di altitudine. È diventata il simbolo di questa grande tragedia della Seconda guerra mondiale e luogo della memoria per le famiglie degli infoibati. Profonda oltre 200 metri e larga quattro, tecnicamente non è una cavità carsica ma un pozzo minerario in disuso che, come le altre foibe dell'altipiano del Carso triestino, nel 1945 fu teatro di esecuzioni sommarie di migliaia di prigionieri, militari, poliziotti e civili da parte dei partigiani comunisti jugoslavi e della IV armata di Tito. La cavità fu scavata all'inizio del XX secolo per l'estrazione del carbone e poi fu abbandonata.
Nel dopoguerra gli Angloamericani recuperarono una parte dei resti umani della foiba e per un periodo la cavità fu usata come discarica, prima che l'imboccatura fosse chiusa nel 1959. Nel 1992 la foiba venne dichiarata Monumento Nazionale e nel 2007 è stato restaurato il Sacrario a cui è stato aggiunto il Centro di Documentazione gestito dalla Lega Nazionale in collaborazione con il Comune di Trieste. Le associazioni degli italiani esuli dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia ricordano in questa foiba le vittime delle violenze del 1943-1945.