Imbrattò la Scala ma la 'pena' può essere leggera
La Questura di Pavia aveva chiesto l'obbligo di soggiorno per Simone Ficicchia, protagonista col movimento ambientalista di 'Ultima Generazione' di diverse azioni di protesta

AGI – La Questura ci è andata giù pesante con la richiesta: ‘sorveglianza speciale’, una misura riservata dal codice penale a criminali di solito incalliti o mafiosi, con obbligo di soggiorno.
Simone Ficicchia, 20 anni, uno dei ragazzi del movimento ambientalista ‘Ultima Generazione’ che ha imbrattato la Scala prima della ‘prima’ e partecipato ad altre azioni simili, dovrebbe non uscire da Voghera, la città dove vive con mamma e papà, per un anno intero.
Il pubblico ministero Mauro Clerici ha però ridimensionato la faccenda. “Il contesto delle sue condotte è di limitata offensività” ha spiegato nell’aula del Tribunale di Milano dove si discuteva la richiesta da Pavia ritenendo che per lui basti una ‘sorveglianza semplice’.
Cosa significa? “Vivere onestamente e rispettare le leggi” dice il magistrato. Il linguaggio pare un po’ datato e in effetti lo è perché le misure di prevenzione sono state introdotte in epoca fascista e vengono criticate da una parte dei giuristi perché vanno a punire anche persone non condannate con sentenza definitiva.
I giudici si sono riservati di decidere entro 30 giorni se accogliere la richiesta più severa o quella più benevola per il giovane studente di storia. All’ inizio dell'udienza la giudice Gaetana Rispoli ha elencato tutte le denunce, tra il 2021 e il 2022, e le violazioni di fogli di via contestate a Ficicchia, ritenuto “persona dedita abitualmente alla commissione di reati che mettono in pericolo l'incolumità pubblica”.
Sono stati citati, tra gli altri, l'imbrattamento degli uffici del ministero della Transizione ecologica, i blocchi stradali, anche al traforo del Monte Bianco, le azioni agli Uffizi di Firenze e all'Acquario di Genova, oltre alla violazione di un foglio di via del 29 dicembre per aver partecipato a un presidio a Milano per l'anarchico Alfredo Cospito detenuto in regime di 41 bis.