AGI - Filippo Ferlazzo era capace di intendere e di volere quando, il 29 luglio scorso, uccise nel centro di Civitanova Marche l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu. E' questo l'esito della perizia psichiatrica effettuata in incidente probatorio sul 32enne salernitano e firmata da Gianni Giuli, consulente del gip di Macerata, Claudio Bonifazi. I risultati della perizia si aggiungeranno a quelli dell'autopsia sul corpo della vittima, che saranno disponibili nei prossimi giorni.
Ferlazzo andrà dunque a processo con le accuse di omicidio volontario aggravato e rapina del cellulare dell'ambulante. L'aggressore, che dal giorno dell'omicidio è in carcere a Montacuto, ha ammesso da subito le sue responsabilità, ma aveva presentato un'ampia documentazione che certificava una patologia psichiatrica, con un'invalidità riconosciuta al 100%, superata ora dalla perizia richiesta dal gip.
Francesco Mantella, il legale che difende gli interessi della famiglia di Alika Ogorchukwu ha fatto sapere che, in occasione del processo, si costituirà parte civile. Ferlazzo inseguì l'ambulante nigeriano per un breve tratto di Corso Umberto I, nel centro di Civitanova Marche, perchè infastidito dalla richiesta di elemosina mentre era in compagnia della fidanzata: una volta raggiunto, come dimostrano i video di alcuni cellulari e delle telecamere che hanno ripreso la scena, il nigeriano è stato colpito dalla stampella che, per i postumi di un incidente, usava per muoversi, e una volta a terra è stato finito a mani nude dal suo aggressore.