AGI “In tre giorni il reparto si è riempito: siamo passati da zero a 27 pazienti, ma nessuno di loro ha il casco”.
Nicola Mumoli, primario di Medicina Interna degli ospedali di Magenta e Abbiategrasso, nel Milanese, ha scelto di disdire all’ultimo l’aereo per trascorrere il suo Natale coi genitori in Calabria. E’ di nuovo un momento delicato dopo mesi di relativa tranquillità.
Le ragioni dell'ottimismo
“Ma io sono ottimista - spiega all’AGI -. I pazienti ricoverati sono positivi al tampone ma non hanno la polmonite bilaterale. Sono persone fragili, con altre patologie, che vengono messe nel reparto Covid perché sono positive al tampone. Nessuna di loro però è grave, è una situazione molto diversa rispetto alle precedenti ondate”. Pazienti che, “se non sviluppano sintomi severi entro una settimana”, vengono portati nel reparto sub-acuti di Abbiategrasso in attesa che si negativizzino “perché spesso sono anziani che, in quanto positivi, non possono rientrare negli hospice e nelle rsa”.
Il no vax che vuole curarsi coi fiori di Bach
“I pazienti ricoverati sono quasi tutti no vax o vaccinati ‘non in regola’ - spiega Mumoli - cioé che hanno una solo dose oppure che hanno ritardato la terza anche di un solo mese rispetto ai cinque mesi che gli studi indicano come il periodo dopo il quale occorre farsi il booster. Coi no vax è difficile relazionarsi, abbiamo una persona che vorrebbe curare il Covid coi fiori di Bach. E’ invece ormai chiaro, come abbiamo dimostrato anche con delle ricerche promosse dalla nostra azienda sanitaria, che chi è stato ospedalizzato nelle precedenti ondate non contrae più una malattia in forma così grave da farlo tornare qui. L’immunità naturale funziona”.
"Teniamo i parenti no vax a distanza a Natale"
Se il virus, nella sua variante Omicron in particolare, sembra avere perso mordente, resta il tema che l’occupazione dell’ospedale da parte dei malati di Covid rallenta le cure per altre patologie. “Abbiamo chiuso gli ambulatori a Magenta e da oggi chiudono quasi tutte le sale operatorie. E’ un’ondata violenta dal punto di vista infettivologico, non da quello clinico”.
Per questo, Mumoli invita all’”estrema prudenza col rispetto dell’obbligo di mascherina e di distanziamento. Non ha invece molto senso la corsa al tampone che non rileva se stai incubando il virus e da’ delle false certezze. Un consiglio per il Natale coi parenti no vax? Metterli a distanza, la vicinanza con loro comporta più rischi per entrambi”.