AGI - Vaccinarsi da allergico, un’impresa che al momento appare impossibile per Pasquale Ferrara, 82 anni, di Milano. E’ la figlia Maria, che lo sta accompagnando in questo che appare un tunnel burocratico, a raccontare all’AGI la storia.
"Il medico vaccinatore non se l'è sentita"
"Prima di prenotare ho segnalato al medico curante il problema dell’allergia ai farmaci Fans (antinfiammatori non steroidei, ndr) e lei mi ha assicurato che ci avrebbero pensato al centro vaccinale”.
Convocato il 16 marzo all’hub di viale Bezzi, Pasquale si sente dire dal medico che dovrebbe somministrargli il siero che lui non se la sente di farlo lì e che dovrebbe recarsi in ospedale o andare in farmacia o dal suo medico per avere lumi.
“Ma in ospedale non posso presentarmi e dire ‘vaccinatelo’ e in farmacia hanno solo il portale per prenotare - spiega Maria -. Così sono tornata dal medico di base che mi ha spiegato che l’unica opzione che gli dava il sistema di prenotazione era relativa alle persone ‘disabili’ mentre non si fa cenno agli ‘allergici’”.
Il continuo rimpallo al medico curante
A questo punto, la donna chiama il numero verde della Regione per i vaccini: “La risposta è che loro si occupano solo di prenotazioni e per queste cose devo andare dal medico curante. Siamo di nuovo alla casella di partenza”.
Maria non si da’ per vinta: “Provo un secondo numero verde della Regione che mi rimanda al primo e utilizzo l’opzione della prenotazione per fasce orarie con la possibilità di parlare con un operatore. Ancora una volta, l’invito è a chiedere al medico”.
Il fratello di Maria intanto porta avanti un’altra strada da cui arriva almeno una risposta: “Ha scritto ad Ats (azienda territoriale sanitaria) e gli hanno assicurato che avrebbero mandato una segnalazione al centro vaccinale”.
Questo accadeva il 18 marzo, “da allora il silenzio e mio padre aspetta”.