AGI Armando, 99 anni, non ancora vaccinato. Succede a Milano, a raccontarlo all’AGI è il figlio Paolo che riferisce di un’ultima telefonata al numero verde della Regione Lombardia in cui, alla richiesta se si potesse verificare se il padre fosse in lista o meno, si è sentito rispondere: “Mi dispiace, non abbiamo una database”.
“Sono incredulo,vuol dire che gli operatori rispondono al telefono senza avere un computer davanti su cui controllare un nome”.
Il signor Armando, spiega Paolo, aveva ricevuto una convocazione al centro vaccinale di via Valvassori Peroni allestito dall'Istituto Besta, per il 5 marzo: “Ma non l’abbiamo potuto portare perché non si riesce più a muovere. Abbiamo comunicato la difficoltà al medico di base che, d'accordo con noi, l’ha inserito nelle liste per la vaccinazione a domicilio. Da allora il buio”.
“Mio padre è prigioniero in casa - prosegue - assieme alla badante e alla figlia di lei di 15 anni. Entrambe sono attentissime a evitare eventuali contagi ma è sempre un rischio".
"L’aspetto sconcertante è anche la difficoltà di ottenere informazioni sui tempi. Al numero verde della Regione, una voce registrata avverte che si stanno ‘gestendo migliaia di chiamate con centinaia di operatori’ ma poi, conquistata a fatica la linea, non sono in grado di dirti nulla per un caso come quello di mio padre"
"Quando ho domandato i tempi per avere un’iniezione, la risposta è stata: ‘Non ho idea signore, ci sono dei ritardi’. Ecco, sembra proprio che la Regione si sia dimenticata dei ‘fragili’ a vantaggio di altre categorie che avrebbero meno urgenza ad avere il vaccino”.