(AGI) - Rondanina, appena 62 residenti ("sulla carta, perché reali sono molti di meno", dice il sindaco) - è il comune più piccolo e meno abitato della Liguria. Incastrato in alta Val Trebbia, alle pendici dell'Appennino, il piccolo paese dell'area metropolitana di Genova si appresta ad applicare le misure imposte dal dpcm per contenere il contagio da Covid 19, in vista delle festività natalizie. In primis lo stop agli spostamenti tra comuni: per Rondanina significa rinunciare a presenze che raddoppiavano con le festività, con i tanti genovesi che riaprivano le seconde case e festeggiavano il Natale come una famiglia allargata, dove tutti si conoscono o sono più o meno parenti.
Il sindaco, "Misura forse eccessiva"
"Da amministratore dico che è una misura adeguata, da libero cittadino mi permetto di dire che forse, in certe realtà geografiche, è un po' ridondante" commenta all'AGI il sindaco, Arnaldo Mangini. Il comune non ha negozi, se non un'osteria a conduzione familiare in paese, che vive sugli incassi dei clienti 'pendolari', ovvero di coloro che arrivano dal capoluogo ligure o dagli altri comuni limitrofi, e un ristorante nei pressi del vicino lago di Brugneto: clienti fissi, senza i quali è inutile aprire.
Toti ribadisce le critiche al Dpcm
"Io spero ancora che il Governo possa rivedere, dove possibile e senza grandi stravolgimenti, la misura che impedisce alle persone di uscire dai comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno - ribadisce all'Agi anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, da sempre molto critico col provvedimento - Questo divieto non tiene conto dei sacrifici che tutti gli italiani hanno fatto, e in Liguria sono molto fiero dei miei concittadini perché i risultati, con un indice di contagio tra i più bassi del Paese, sono anche merito loro e delle regole che tutti stiamo rispettando. Inoltre, come detto più volte, questo provvedimento non tiene conto che l’Italia è fatta di tanti piccoli comuni, che saranno penalizzati rispetto alle grandi città". Per il presidente della Liguria e vicepresidente della conferenza delle Regioni, "c’è un tema anche sociale oltre che economico, perché rivedere questa misura eviterebbe ai piccoli comuni, e alle loro attività, di rimanere isolati e a migliaia di persone di rimanere sole. È compito della politica combattere su più fronti la battaglia contro il virus e, quindi, considerare anche le drammatiche conseguenze che sta causando nella nostra società".
Isolamento anticipato a causa del maltempo
Nella speranza che qualcosa cambi, Rondanina attende: ad anticipare il suo "isolamento natalizio" ci si è messo anche il maltempo, che ha portato in via eccezionale quasi un metro di neve nei giorni scorsi. Per qualche ora la strada per la vicina Propata, poco più di un centinaio di abitanti, è rimasta bloccata. La situazione al momento è tornata alla normalità. "Qualcuno magari, tempo permettendo, arriverà in comune il giorno prima dello stop agli spostamenti e se ne andrà appena sarà di nuovo possibile muoversi - dice il sindaco Mangini - ma non immagino grandi stravolgimenti. I residenti possono continuare a far la spesa, grazie ai passati dpcm, nei comuni limitrofi, come Torriglia o Rovegno, anche perché di alimentari o supermercati a Rondanina non ce ne sono. Insomma, sarà un Natale un bel po' più tranquillo, ma qui siamo abituati alla sobrietà, alla riservatezza: ci adegueremo.
La messa di Natale tra le 19 e le 20
Cambierà sicuramente l'orario della Messa alla vigilia: abbiamo un parroco 'volante', (l'ultra settantenne don Pietro Cazzulo, ndr) che, insieme ad un altro sacerdote, dovrà celebrare in almeno 8 parrocchie diverse tra Rondanina e altri comuni della valle. Sull'orario preciso della messa, sono impreparato - ammette il sindaco - Non sappiamo se sarà alle 19, alle 20 o chissà". A controllare i confini di quei poco più di 12 km quadrati di superficie comunale non il vigile urbano, perché molti piccoli comuni non lo hanno, ma i carabinieri: "Saremo ben vigilati", chiosa il sindaco con un sorriso rassegnato.