AGI - Lo stress e l'ansia generati dalla pandemia durante il primo blocco in Israele potrebbero aver aumentato i casi di bruxismo, il fenomeno del digrignamento dei denti, e dolore al viso. A rivelarlo uno studio, pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, condotto dagli esperti dell'Università di Tel Aviv (TAU), che hanno analizzato uno degli effetti collaterali della pandemia e delle conseguenze psicologiche e fisiche derivanti dalle misure adottate al fine di arginarne la diffusione.
"Abbiamo riscontrato una maggiore probabilità di soffrire di questi sintomi nelle donne - riporta Alona Emodi-Perlman dell'Universita' di Tel Aviv - e nelle persone di età compresa tra 35 e 55 anni. Riteniamo che i nostri risultati riflettano l'angoscia provata dalle generazioni di mezza eta', spesso costretta a lavorare in casa in condizioni inadeguate". Il team ha esaminato questionari che hanno valutato la presenza e il possibile peggioramento di questi sintomi nella popolazione generale durante il primo lockdown indetto per emergenza nazionale. Sono state considerate 1.800 risposte di partecipanti israeliani e polacchi.
"La prevalenza di sintomi legati ai dolori orofacciali in Israele è aumentata passando dal 35 per cento, relativo al periodo precedente alla pandemia fino al 47 per cento - afferma Ilana Eli, collega e coautrice di Emodi-Perlman - il bruxismo diurno è stato riscontrato nel 15 per cento in più della popolazione, mentre il fenomeno notturno è aumentato del 26 per cento durante il lockdown, e chi già ne soffriva ha sperimentato un aumento della gravità del 15 per cento circa". "Confrontando i risultati in Israele con quelli in Polonia - concludono le autrici - abbiamo riscontrato un notevole incremento dei sintomi tra i partecipanti polacchi. Il nostro lavoro rappresenta un ulteriore prova delle conseguenze dello stress provocato dalla pandemia".