AGI - In Campania sono 431 i nuovi casi oggi di coronavirus, con appena 4.867 tamponi effettuati. Un dato certificato dall'Unità di crisi della Regione che ripropone una situazione di allarme nel territorio, dato che il numero di contagiati sale sempre di più, mostrando una situazione ben diversa da quella tra marzo e maggio scorsi.
E il presidente della Regione firma un nuovo provvedimento con misure restrittive per evitare assembramenti e rischi di trasmissione del virus.
Ultimo ingresso alle 23 per i ristoranti, gelaterie e bar chiusi pure a quell'ora ma non nel week end, quando si può stare aperti fino alle 24. Sono una parte delle restrizioni contenute nell'ordinanza numero 77 firmata da Vincenzo De Luca e valida fino al prossimo 20 ottobre. Dopo quella del 29 settembre scorso, con una prima 'stretta' sulla movida, vietando la vendita da asporto e il consumo di alcolici in strada dopo le 22, e quella di due giorni fa per il wedding e le feste, ridimensionata poche ore dopo allargando il numero di invitati, inizialmente fissato a 20, De Luca torna cercare di arginare quello che a suo giudizio è il veicolo di maggior rischio, la folla nei luoghi di ritrovo e nelle strade dei locali alla moda.
Bar e pasticcerie
"E' fatto obbligo ai bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari di chiusura dell’attività dalle ore 23,00 alle ore 06,00 del giorno successivo, nei giorni da domenica a giovedì; dalle ore 24,00 alle ore 6,00 del giorno successivo, nei giorni di venerdì e sabato. Fanno eccezione gli esercizi presenti all’interno di strutture di vendita all’ingrosso che osservano orari notturni di esercizio", si legge nell'ordinanza 77/2020
Ristoranti, pizzerie, vinerie e pub
"E' fatto obbligo di prevedere l’ultimo ingresso dei clienti nonché degli avventori per asporto alle ore 23,00, per l’intera settimana. Le consegne a domicilio sono consentite senza limiti di orario", recita ancora il documento.
Wedding e cerimonie
"Ricevimenti e feste potranno essere svolti anche oltre il limite numerico dei partecipanti previsto dall’Ordinanza n.75 del 29 settembre 2020, a condizione della puntuale osservanza delle prescrizioni del protocollo; agli organizzatori degli eventi/ricevimenti e ai gestori dei locali e strutture ricettive destinati allo svolgimento degli stessi è fatto obbligo di comunicare all’Unità di crisi regionale, all’indirizzo mail: ricevimenti.covid19@regione.campania.it, ogni sette giorni, il calendario degli eventi in
programma nella settimana successiva, al fine di consentirne l’inoltro alle Forze dell’Ordine e al competente Dipartimento di prevenzione della Asl per i controlli di rispettiva competenza in ordine alla osservanza delle misure di prevenzione prescritte". Divieto assoluto di servizio a buffet e di ballare, sono le prescrizioni dell'ordinanza 76/2020
L'ordinanza firmata oggi ribadisce "l’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto, durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le previsioni degli specifici protocolli di settore vigenti (ad esempio per le attività di ristorazione, bar, sport all’aperto)". Le strutture che non si adeguano alle prescrizioni rischiano, oltre alla sanzione pecuniaria, quella accessoria amministrativa della chiusura dell'esercizio o dell'attivita' da 5 a 30 giorni
Le polemiche
"Oggi più che mai è necessaria una collaborazione istituzionale a tutti i livelli. Cercheremo di uniformare al massimo gli interventi", ricorda il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. Ma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, da sempre su posizioni contrapposte a quelle di De Luca, da Rainews polemizza: "Sono decisioni antidemocratiche. Se c'è una pandemia economica e sociale, bisognerebbe coinvolgere i territori, i sindaci, le categorie professionali. Raccolgo le lacrime di chi muore per colpa di ordinanze che non colgono nel segno. L'aumento dei contagi non deriva da comportamenti all'aperto. Ci sono ben altri contesti". Gli fa eco Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania. "Ancora una volta ad essere penalizzato è il nostro commercio, senza che nel contempo si trovi la soluzione al vero problema, che è culturale, perché le persone si assembrano non certo a causa dei bar aperti dopo mezzanotte - spiega - questa ordinanza mette in ginocchio la nostra economia, è il colpo di grazia per le nostre imprese. Lo Stato dovrebbe scendere in campo con tutti i mezzi che ha per far rispettare le regole e comminare le giuste sanzioni a chi trasgredisce. Fin qui evidentemente non ci è riuscito. Ribadisco: non sono i ristoranti che creano assembramenti ma il senso civico delle persone".