L'orso in Trentino, prima attraente richiamo per turisti e animalisti, oggi problema sociale. Era il 1996 quando viene dato il via al progetto 'Life Ursus' per la tutela della popolazione di orso bruno sulle montagne del Brenta.
La fase operativa del progetto inizia nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 vengono liberati altri otto plantigradi per un totale di dieci esemplari complessivi.
In quest'ultimo gruppo ci sono anche Joze e Jurka, catturati in Slovenia e considerati tra i pionieri del progetto di reintroduzione sulla catena alpina. Jurka è la madre di JJ1 'Bruno', ucciso in Baviera nel 2004 e adesso esposto al museo 'Mensch und Natur' all'interno del Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera.
Attualmente in Trentino ci sono oltre 90 orsi (circa un trentina in più rispetto al 2017) ed almeno 13 branchi di lupi. Nell'ultimo anno protagonista assoluto tra i plantigradi è stato 'M49' che il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha ribattezzato 'Papillon' e che in realtà è l'orso più ricercato d'Europa tanto da essere stato l'argomento più seguito dagli italiani nell'estate scorsa prima della caduta del governo Conte I.
Catturato la sera del 14 luglio del 2019, la notte successiva 'M49' riesce a fuggire dal recinto del centro faunistico del Casteller alla periferia di Trento. Dopo una latitanza di 289 giorni il problematico plantigrado è catturato il 29 aprile scorso restando al Casteller fino al 27 luglio, giorno della seconda rocambolesca fuga. Erano due anni che in Trentino non si registravano aggressioni di orsi nei confronti dell'uomo.
Prima dell'aggressione al carabiniere di 24 anni avvenuta la scorsa notte ad Andalo molto probabilmente ad opera dell'orso 'M57', il 22 giugno l'orsa 'JJ4' (figlia di Jurka) aveva attaccato sul Monte Peller, sempre in Val di Non, padre e figlio ferendoli alle gambe. Il governatore trentino Maurizio Fugatti firma l'ordinanza che prevede anche l'abbattimento ma viene sospesa da un provvedimento del Tar.
Il 22 luglio del 2017, il 70ene idraulico di Cadine, Angelo Metlicovec, durante una passeggiata tra Terlago e i laghi di Lamar, viene attaccato dall'orsa 'KJ2 che lo ferisce a un braccio e ad entrambe le gambe. L'uomo racconta che si è salvato grazie alla presenza del suo cane. Due giorni dopo il governatore di centrosinistra Ugo Rossi firma un'ordinanza di cattura e abbattimento che viene osservata la sera del 13 agosto sul Monte Bondone da parte dei forestali.
La prima aggressione risale alla mattina di Ferragosto del 2014 quando Daniele Maturi di 38 anni nella zona di Pinzolo in Valrendena viene aggredito e ferito a schiena e una gamba da 'Danizà. L'orsa muore l'11 settembre a seguito dell'anestesia fatta al momento della cattura. Immediate e molto accese le proteste delle svariate associazioni di animalisti ed ambientalisti.
Prima di attaccare Metlicovec, 'KJ2' il 30 maggio del 2015 tra i boschi di Zambana (Fai della Paganella) ferisce alle gambe Marco Zadra, 42 anni di Villazzano, impegnato in una allenamento podistico. Qualche giorno dopo nei pressi di Cadine, Wladimir Molinari durante una passeggiata assieme ad un cane si ritrova a tu per tu con l'orsa.