AGI - E' stato un atto legittimo il ricorso da parte del governo alla decretazione d’urgenza per disciplinare l’intermediazione del diritto d’autore anche in favore di organismi di gestione collettiva diversi dalla Siae: il provvedimento "era sorretto da adeguate ragioni di necessità e urgenza". È quanto ha affermato la Corte costituzionale con la sentenza n. 149 depositata oggi (relatore Giuliano Amato), dichiarando perciò non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma l, del decreto legge n. 148 del 2017, convertito, con modificazioni, nella legge n. 172 del 2019, che era stata sollevata dal Tar del Lazio per violazione dell’articolo 77, secondo comma, della Costituzione (carenza dei presupposti di necessità e urgenza).
La Consulta rileva che con la disposizione censurata il governo ha inteso eliminare il monopolio della Siae nell’attività d’intermediazione dei diritti d’autore, attività che aveva già destato dubbi di compatibilità con il diritto europeo, non ancora tradotti però in una procedura d’infrazione, che a questo punto il governo ha comunque evitato. Inoltre, la stessa disposizione non violava i criteri di omogeneità previsti per la decretazione d’urgenza, in quanto - dice la Consulta nella sua sentenza - rientrava tra gli oggetti esplicitamente previsti nella Premessa del decreto-legge.