Critiche sulla "mini stretta" del governo. Lombardia e Piemonte impongono nuove restrizioni
MAIRO CINQUETTI / NURPHOTO - Regione Lombardia
I numeri del contagio da coronavirus in Italia continauno a crescere. Per questo il centrodestra ha invocato "misure eccezionali", trovando però il "freno" di Angelo Borrelli: "Di più non si puo' fare". Così i governatori lombardo e piemontese hanno deciso in autonomia. Con nuove misure, sempre più strette.
"La Regione Lombardia, d'accordo con i sindaci del nostro territorio, con le associazioni di categoria e con le parti sociali, ha deciso di emanare un'ordinanza con la quale vengono disposte nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del coronavirus". Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, dopo un confronto avuto oggi in videoconferenza con i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell'ANCI Lombardia e dell'UPL e i rappresentanti del Tavolo del Patto per lo Sviluppo. L'ordinanza entra in vigore domani e produce effetto - salvo diverse disposizioni legate all'evoluzione della situazione epidemiologica - fino al 15 aprile.
La competenza sulla chiusura delle attività produttive, si legge in una nota della Regione, è del Governo ma i rappresentanti delle associazioni di impresa hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere 'essenziali'.
"Una decisione - prosegue Fontana - dettata dal serrato confronto con le nostre autorità sanitarie che ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare. Non so più come dirlo: solo con l'estrema limitazione dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire questa tendenza".
L'ordinanza della Regione Lombardia mantiene aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i supermercati, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Viene decretato il fermo delle attività nei cantieri edili e il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.
L'ordinanza vieta anche:
"Se non lo facciamo adesso rischiamo che sia inutile". Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in serata ha annunciato un ulteriore stretta sulle misure imposte per limitare il contagio da coronavirus. In particolare, la nuova ordinanza firmata in serata dal vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e operativa da domani, dispone la chiusura di uffici pubblici e studi professionali, vieta gli spostamenti verso le seconde case e limita le attività mercatali.
"Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni - spiega Cirio - questa è la più grande emergenza affrontata dal dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa".
La nuova ordinanza, che avrà efficacia in Piemonte fino al 3 aprile, prevede anche una stretta sui mercati, che saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all'utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani.
Inoltre, l'accesso agli esercizi commerciali sarà limitato a un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. Chiusi anche gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e indifferibili.
Fra le altre misure, il divieto di assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici, lo stop agli spostamenti verso le seconde case e il divieto di sosta e assembramento davanti ai distributori automatici "h24" che forniscono bevande e alimenti confezionati.
Bloccate anche le slot machine e disattivati i monitor e televisori da parte degli esercenti. Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Dove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro. Disposto, infine, il fermo dell'attività nei cantieri, a eccezione di quelli di interesse strategico.