Al giornalista Beppe Alfano dedicata la sala stampa della Regione siciliana

Al giornalista Beppe Alfano dedicata la sala stampa della Regione siciliana

Ancora oggi restano fitte le ombre sulle responsabilità di quel delitto di mafia e i familiari continuano a parlare di vero e proprio depistaggio

Beppe Alfano mafia Sicilia

 No mafia memorial centro impastato

Il giornalista Beppe Alfano è stato ucciso l'8 gennaio di 27 anni fa. Oggi la Regione siciliana gli ha dedicato la sala stampa di Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza. I cronisti che frequentano il Palazzo dovranno così provare a confrontarsi con un collega di razza che sapeva che il suo impegno civile e professionale contro la mafia, la corruzione e i poteri occulti lo avrebbe esposto ad alti rischi. Le intimidazioni e gli avvertimenti non fermarono le denunce del giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto.

A scoprire la targa la vedova Mimma Barbaro, accompagnata dai figli e dai nipoti. "Dedicare la sala stampa a un giornalista vittima della mafia - ha detto il governatore Nello Musumeci - è anche l'occasione per riaffermare il principio secondo il quale l'impegno antimafia deve restare il prerequisito, il presupposto essenziale per potere avviare e operare una seria stagione di rivincita e riscossa in questa terra di Sicilia". Beppe Alfano "ha pagato con la propria vita il concetto di libertà e indipendenza. E Beppe era anche un mio amico".

Ancora oggi restano fitte le ombre sulle responsabilità di quel delitto e i familiari continuano a parlare di vero e proprio depistaggio. Insegnante di professione e giornalista, attraverso la radio, la tv e la carta stampata, Beppe Alfano mise a nudo gli interessi della criminalità organizzata, della politica inquinata e dei comitati d'affari a Barcellona Pozzo di Gotto e nella provincia di Messina.  Come mandante è stato condannato in via definitiva il boss Giuseppe Gullotti. Ma la vicenda resta aperta.