Un giovane scrittore sta per pubblicare il primo romanzo. Una giornalista molto nota e influente fa una festa. E gli fa una "proposta indecente", che però non accetta. Lui è Mattia Signorini, scrittore di Rovigo, oggi autore Marsilio e direttore artistico del Festival "Rovigoracconta". Ha anche una scuola di scrittura, la Paolmar. Racconta la sua esperienza in un lungo post su Facebook. E precisa: "Oggi avrà circa ottant’anni ed è ancora molto famosa, ma non l’ho più rivista". Lo riporta il Corriere della Sera
"Pochi giorni prima che uscisse il mio primo romanzo pubblicato con un editore importante" scrive Signorini su Facebook "la mia agente mi ha portato a una festa in un grande appartamento milanese. Voleva far conoscere un po' di mondo a un ragazzo che veniva dalla provincia". Era il settembre del 2007. "A quella festa c'erano diverse personalità della cultura, qualche personaggio televisivo, una testata di gossip che scattava foto. Una sorta di Grande Bellezza in salsa nordica. Attaccato alla parete c'era anche il quadro di un pittore famoso del passato. Non ricordo chi era, è stato troppi anni fa, ma ricordo di aver pensato che dovesse costare come il fatturato annuale di una piccola azienda".
"La leggevo. La stimavo". Poi la proposta
"Però una cosa me la ricordo bene. Distesa sul divano centrale, c'era una giornalista tuttora molto conosciuta che aveva da poco passato la sessantina. Sono sicuro che molti di voi l'hanno anche vista in televisione più di qualche volta, o di sicuro hanno letto i suoi articoli su una delle principali testate italiane. Anch'io la leggevo. La stimavo. Se le fosse piaciuto, un suo articolo avrebbe davvero fatto la differenza".
"Ti aspetto a casa mia, così parliamo del tuo libro"
"Mi ha detto, prendendomi la mano: 'Siediti qui, vicino a me', e ha iniziato a parlarmi facendosi vicina, e facendo sentire me molto importante. Voleva conoscere la trama del mio romanzo, sapere cosa facevo nel resto della mia vita. Ero affascinato da lei, questo non lo posso negare. Ed ero anche speranzoso di avere una sua recensione" continua lo scrittore". "Non volevo disturbarla oltre e dopo un quarto d'ora buono l'ho ringraziata per il suo tempo, le ho detto che le avrei fatto mandare il romanzo dall'ufficio stampa e mi sono dedicato a percorrere avanti e indietro il ricco buffet parlando con gente a caso. Un'ora dopo l'ho vista avvicinarsi alla mia agente. Le ha detto qualcosa, poi è venuta verso di me e mi ha dato un bacio sulla guancia. Non era un bacio affettuoso, né un saluto distaccato. Mi ha sussurrato all'orecchio: "Ti aspetto a casa mia, così parliamo del tuo libro". L'ho guardata andare via abbracciata insieme ai due diciottenni".
"Ho chiesto alla mia agente cosa le avesse detto. Lei mi ha allungato un biglietto da visita: "Vuole che tu vada da lei". Mi ricordo molto bene cosa ho risposto: 'Dovrebbero recensire un libro per il libro, non per andare a letto con l'autore'. La mia agente ha sorriso. Era un sorriso malinconico, come a dire Sì, hai ragione, tutto questo è un po' uno schifo. Da quella giornalista non sono mai andato, e non è mai uscita nessuna recensione sulla testata per cui scriveva. La mia agente mi ha detto che qualche copia venduta in più non valeva la bellezza di guardarsi allo specchio e sentirsi puliti. La pensavamo nello stesso modo".
"Conosco più di qualcuno che per un posto in quel mondo ha fatto qualsiasi cosa"
"Non mi è mai più capitato qualcosa del genere. Anche se nessuno mi ha accolto in accappatoio e chiesto di fare un massaggio (credo sarebbe successo qualcosa di simile se mi fossi presentato a casa di quella giornalista), allora sono rimasto molto turbato. E sconfortato. E triste. Però è anche vero che in questi dieci anni ho conosciuto tante persone nel mondo dell'editoria, persone belle, e non ho mai pensato che fosse un ambiente sporco. Che ci siano persone sporche in ogni ambiente, quello sì".
"In questi giorni ho letto tante cose sul mondo del cinema, e anche a me è capitato di conoscere direttamente uomini e donne giovani che per avere un posto in ambienti artistici o dello spettacolo avrebbero fatto qualsiasi cosa. Conosco più di qualcuno che quel qualsiasi cosa l'ha fatto" conclude nel post. "Anche nella mia piccola città conosco persone che hanno acconsentito a scambi di un certo tipo per ottenere lavori o posizioni sociali migliori. Ma conosco anche tante persone che sono andate avanti con le proprie forze. Con il lavoro che hanno fatto giorno dopo giorno su loro stesse, senza chiedere niente a nessuno. Guadagnando la strada a piccoli passi e con fatica. A volte non guadagnandola affatto. Credo che ogni caso sia diverso dall'altro, e che spingere una persona a concedersi con la promessa di una prospettiva migliore sia abominevole. Credo anche però che a letto con qualcuno non ci si finisca inconsapevolmente. A meno che, ovviamente, non si sia costretti con la forza. Ma quello è un altro discorso".