Frosinone - Soldi e, in qualche caso, "favori sessuali" in cambio della patente. Era questo, secondo gli investigatori, il "prezzo aggiuntivo" che l'organizzazione sgominata stamane a Frosinone chiedeva ad alcune candidate all'esame di guida o alle mogli di candidati. A finire in carcere nell'ambito dell'operazione "Pay to drive" sono stati uno dei due ingegneri della Motorizzazione di Frosinone che si alternano tra loro nel ricoprire il ruolo di direttore e che - all'epoca dei fatti e fino ad un mese fa - rivestiva tale incarico; il titolare di tre autoscuole di Cassino e Roccasecca, ritenuto il capo dell´organizzazione; un esaminatore della Motorizzazione di Frosinone. Per altri 17 "associati" sono scattati gli arresti domiciliari; si tratta di altri tre esaminatori della Motorizzazione di Frosinone; tre titolari di altrettante agenzie di scuola guida della provincia di Frosinone; due dipendenti delle autoscuole del capo del sodalizio; 5 suoi parenti (fratelli e nipoti), titolari di scuole guida nella provincia di Caserta; altri 4 che ricoprivano il ruolo di procacciatori dei candidati/clienti o di "sostituti" degli stessi in occasione delle prove di teoria.
Il meccanismo messo a punto era tanto complesso quanto efficace: l´ingegnere della Motorizzazione, dietro compenso, assegnava alle prove d'esame uno dei tre esaminatori corrotti che, a loro volta, chiudevano letteralmente gli occhi, consentendo ai complici di partecipare fraudolentemente all'esame, sostituendosi al candidato di turno: ogni sostituto compilava i test del candidato-cliente e, contemporaneamente, suggeriva le risposte ad altri tre candidati. In questo modo veniva garantita la promozione di almeno 16 candidati per sessione d'esame: i video girati dalla polizia attestano come i sostituti partecipino indisturbati in due sessioni d'esame, a poche decine di minuti l'una dall'altra, sedendo agli stessi posti e indossando gli stessi abiti senza che l'esaminatore batta ciglio.