(AGI) - Roma, 9 nov. - Il calciatore della Roma, FrancescoTotti, avrebbe pagato 'in nero' alcuni vigili urbani perl'attivita' di vigilanza ai figli. La circostanza, tutta daverificare, e' stata raccontata da Luca Odevaine, gia'componente del Tavolo per il coordinamento nazionalesull'accoglienza ai richiedenti asilo, nell'interrogatorio resonel carcere di Terni il 15 ottobre scorso. "E' vero che deivigili urbani facevano vigilanza ai figli di Totti - haaffermato Odevaine, ribadendo quanto gia' detto a suo tempo daSalvatore Buzzi - ma lo facevano fuori dall'orario di lavoro evenivano pagati in nero, dallo stesso Totti". Secondo Odevaine,"l'esigenza era nata dal fatto che era giunta una voce di unprogetto di rapimento del figlio di Totti. Ne parlai con ilcolonnello Luongo dei carabinieri, il quale, tenuto conto dellagenesi e della natura della notizia, convenne con me che nonera il caso di investire il comitato per la sicurezza ma che sipoteva trovare un modo per provvedere". "Io avevo rapporti di amicizia e di confidenza conFrancesco Totti - ha spiegato Odevaine nel raccontare tutta lavicenda - io non lo conoscevo prima, c'e' stato un momento incui la Roma era in gravissime difficolta'. Un giorno mitelefono' Vito Scala, il preparatore atletico di Totti e midisse: "Luca, ti posso venire a parlare?". Venne e mi disse cheun tifoso ultra' della Roma, appena uscito dal carcere, eraandato a dirgli che gli avevano offerto 50mila euro per rapireil figlio di Francesco Totti. Allora ne aveva uno, mi pare chec'avesse un anno, e dice 'io adesso francamente... lui sostieneche non lo fara', si e' rifiutato, era si' un bandito, ma difronte al capitano...'. Mi chiese se era possibile verificarese la cosa avesse qualche fondamento o fossero solo chiacchiereperche' ovviamente il padre e la madre erano preoccupati. Ioparlai con l'allora comandante dei carabinieri Salvatore Luongoe col sindaco di Roma e con il questore di Roma NicolaCavaliere, e dopo un po', mi pare proprio Luongo, miconfermarono che qualcosa c'era. Quindi, senza portarlo,diciamo cosi', a livello di comitato dell'ordine pubblico esicurezza e quindi affidare una scorta a un bambino cosi'piccolo, dice: "se tu c'hai un altro modo per proteggerlosarebbe meglio, oppure se si possono rivolgere a un'agenziaprivata". Loro si rivolsero a due, tre agenzie private, iochiesi al prefetto che forse era gia' Serra, pero' non sonosicuro se il prefetto era Serra o Del Mese, chiesi al prefettol'affidabilita' di questi istituti privati e lui mi disse'guarda, su questi istituti privati...' perche' la Prefetturac'ha il controllo, fissa anche le tariffe e tutto quanto, dice'non lo sappiamo'". Alla fine, stando a Odevaine, la sceltacade su alcuni vigili che avevano fatto parte di un gruppo, iPics (Pronto Intervento Centro Storico) durante il Giubileo(giunta Rutelli): alcuni di loro stavano per andare inpensione. "Dissi al capo di questo gruppo: 'senti, c'e'qualcuno che vuole fare dell'extra lavoro?'". Sei di loro"effettivamente hanno svolto questa funzione, ma fuoridall'orario di lavoro e pagati direttamente da Totti, nonpagati in straordinario dal Comune. Questa cosa e' verificabileperche' per un certo periodo questi soldi me li dava a meFrancesco Totti, mi compilava un assegno tutti i mesi e io poili davo a loro e poi dopo un po' ho detto 'a me non mi piacequesta cosa'". Rispondendo al pm che chiedeva conto di questolavoro in nero, Odevaine ha cosi' risposto: "Si' loro facevanoil doppio lavoro ma non nelle ore di servizio. Si eranoorganizzati in turni, non nelle ore di servizio, e credo chequesta cosa sia cessata l'anno scorso quando poi... e alcuni diloro a quel punto erano in pensione. Credo sia cessata l'annoscorso quando Totti si e' trasferito nella nuova casa, dove hamesso un sistema di videosorveglianza, poi i bambini vanno allascuola americana... Non ce n'era piu' bisogno". (AGI).