(AGI) - Palermo, 4 nov. - Calogero Mannino e' stato assolto,"per non aver commesso il fatto", nel processo Stato-mafia,svolto a Palermo con il rito abbreviato. La sentenza e' statapronunciata stamane, poco prima delle 11, dal gup MarinaPetruzzella, dopo una breve camera di consiglio. Mannino eraaccusato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato.L'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto VittorioTeresi e dai sostituti Nino Di Matteo, Francesco Del Bene eRoberto Tartaglia, e che aveva chiesto nove anni, hapreannunciato appello. Sta di fatto, che si tratta del primoverdetto sulla complessa e poderosa inchiesta della Procura diPalermo sulla presunta trattativa, mentre continua a celebrarsiil rito ordinario per gli altri imputati. Mannino ne eraritenuto l'ispiratore, colui che l'aveva avviata perche' temevaper la propria incolumita', e per questo avrebbe fattopressioni sui carabinieri perche' avviassero contatti con lecosche in cambio di un impegno finalizzato all'attenuazione delcarcere duro. Ora quell'assoluzione "per non avere commesso ilfatto", rappresenta comunque un colpo all'impianto accusatorio."Io ispiratore dei contatti con Cosa nostra?", ha detto l'exministro ai giornalisti, "quando ho sentito queste parole misono messo a ridere perche' chi conosce la storia dell'arma deicarabinieri sa che e' fedele nei secoli". Cosi' "non e' unbuongiorno", ha risposto sbrigativamente Teresi al saluto deicronisti, tra facce scure e bocche cucite e dopo un brevebriefing. E Di Matteo: "Andiamo avanti. Proseguiamo con lastessa convinzione avuta fino ad oggi. E impugneremo lasentenza". Esulta Mannino: "E' finito un incubo. E' stata unasentenza coraggiosa. Sin dal primo momento ho detto chedubitavo dell'esistenza della trattativa. Ci sono stati deicarabinieri che sono andati a fare il loro mestiere". E sullepossibili influenze di questo verdetto sull'altro processoancora in corso si e' limitato a sostenere: "Il mio processo sie' concluso con l'assoluzione per non avere compiuto il fatto.Una decisione coraggiosa". Come a dire, parla la mia sentenza.Nel frattempo, "c'e' stato decisamente un accanimento da partedi certi Pm. La tesi accusatoria nei miei confronti e' tuttafantasiosa. Non avevano le prove perche' non vi sono fatti. Inquesta vicenda io sto da un'altra parte, ho sempre servito loStato come estrema lealta'. Senza la mia azione politica non cisarebbero stati i due fatti piu' importanti: il sostegnopolitico all'iter complesso e travagliato del maxiprocesso e ilsostegno politico che ha portato il dottore Falcone alladirezione generale degli Affatti penali". Ma l'annunciatoappello "e' la prova di questa ostinazione accusatoria. Ma nonsono sono una vittima della giustizia italiana, semmai lavittima di alcuni pubblici ministeri". .