(AGI) - Roma, 2 nov. - L'Italia ricorda Pier Paolo Pasolini a40 anni dalla sua uccisioneall'idroscalo di Ostia ad opera dipiu' persone (un solo colpevole riconoscito, l'allora minorennePino Pelosi, condannato a 9 anni e 7 mesi e oggi libero)."Sulla base degli atti posso dire che a questo punto soltantouna Commissione parlamentare di inchiesta puo' aiutare a fareluce sulla morte di Pasolini. Solo un organismo bicameralesara' in grado di dire, con i poteri investigativi assegnatidalla Costituzione, quale sia stato il movente, se si siatrattato di un delitto politico o solo a sfondo sessuale e seelementi della malavita romana, a cominciare da pezzi dellaBanda della Magliana, abbiano avuto o no un ruolo nellavicenda". A parlare e' l'avvocato Stefano Maccioni, il legaledi Guido Mazzon, cugino dello scrittore. Lo scorso maggio ilgip ha archiviato l'ennesima inchiesta, accogliendol'impostazione della Procura secondo cui non e' stato possibiledare un nome a quei tre profili genetici saltati fuoridall'esame scientifico effettuato su una serie di reperti."Scoprire che sulla scena del crimine erano presenti altrepersone, oltre a Pelosi - ha detto l'avvocato Maccioni - non e'un elemento di poco conto. Significa che Pasolini non e' statoucciso da un ragazzino di borgata, ma da piu' persone. E' statoun agguato, una esecuzione. Ecco perche' riteniamo non siapossibile accettare che il procedimento penale sia finito inarchivio con un nulla di fatto". "Pasolini riceveva minacce, manon aveva paura di nessuno. Lui era cosi', andava avanti per lasua strada. Mi diceva: che cosa mi possono fare?". NinettoDavoli, attore e grandissimo amico del regista, ricorda ilgrande regista e poeta scomparso tragicamente 40 anni fa.Intervenendo nel programma di Paola Saluzzi su Sky, Davoliricorda che "Pier Paolo era una persona semplice, che simischiava con la gente. Era attaccato al mondo delsottoproletariato - aggiunge - in quel mondo vedeva lasincerita' che gli era mancata nella vita". Ninetto Davoli e'stato il compagno di lavoro e di vita del grande intellettualeper quasi un decennio, ma e' rimasto al suo fianco finoall'ultimo. "Ricordo la prima volta che ci hanno presentato -aggiunge - mi ha fatto una carezza sulla testa ed e' stata comeuna magia". L'omicidio di Pasolini resta ancora misteriososotto molti aspetti dopo 40 anni. "Di certo Pelosi non era solo- dice Davoli - anche perche' Pier Paolo era fortissimo e perabbatterlo non sarebbe stato sufficiente un ragazzetto. Sullasua morte ci sono tante versione - conclude - e credo cheognuno racconti la sua storia e che a qualcuno convengaraccontare una certa versione. Io so solo che lo hanno colpitoalle spalle e di certo Pelosi non era solo". .