(AGI) - Milano, 22 mag. - "Non ho fatto nulla. Sono innocente enon so neanche perche' sono qui". Abdel Majid Touil, il 22ennemarocchino accusato dalla Tunisia di aver avuto un ruolonell'attentato al museo Bardo di Tunisi il 18 marzo scorso,sentito per la prima volta in carcere, respinge su tutta lalinea le accuse che gli vengono mosse e si oppone allarichiesta di estradizione in Tunisia. "Touil - ha spiegato altermine dell'interrogatorio il suo legale, l'avvocato SilviaFiorentino - si e' proclamato innocente e parlato del suoarresto come di un errore". Lui, ha spiegato, non ha mailasciato l'Italia da quando e' arrivato a febbraio a PortoEmpedocle, su un barcone insieme ad altri 90 migranti. E finoad oggi, dal suo arresto martedi' scorso a Gaggiano, non avevasaputo neppure di cosa era accusato. "Sta bene compatibilmentecon la situazione - ha raccontato ancora il legale - sta benecome starei io se fossi portata in carcere e accusata diterrorismo internazionale". 'L'udienza-interrogatorio' incarcere e' durata un paio d'ore ed e' servita per la proceduradi identificazione ufficiale. Poi e' stato trasferito dalcarcere di San Vittore a quello di Opera, alle porte dellacitta', per essere sistemato in una cella di alta sicurezza. Nel frattempo la sua posizione e' all'attenzione anche dellaprocura di Roma. Il pm Francesco Scavo, titolare delle indaginisui fatti del 18 marzo scorso, ha disposto una serie diaccertamenti. Il magistrato ha intenzione di esaminare anchegli atti che le autorita' tunisine trasmetteranno a quelleitaliane. L'iter per l'eventuale estradizione comunque sara'lungo: la legge prevede che dal momento della convalidadell'arresto, la Tunisia abbia 40 giorni di tempo per mandareal Ministero della Giustizia italiano la documentazionecompleta su Touil. Quando il Ministero della Giustiziaricevera' gli allegati alla richiesta di estradizione, entrera'in gioco la Procura Generale che, entro tre mesi, dovra'presentare ai giudici della quinta Corte d'Appello larequisitoria scritta. Questo atto sara' notificato a Touil, alsuo legale e all'eventuale rappresentante che la Tunisiadecidera' di nominare, dopodiche' la Corte d'Appello fissera'la data per l'udienza in cui si entrera' nel 'cuore' dellarichiesta di estradizione. Nel frattempo, il legale SilviaFiorentino potrebbe chiedere la scarcerazione del suo assistitosempre alla Corte d'Appello. La Corte decidera' con sentenza seaccoglierla o meno dopo aver assunto le informazioni e dispostogli accertamenti ritenuti necessari e dopo aver sentito ilpubblico ministero, il difensore ed eventualmente Touil e ilrappresentante dello Stato tunisino. Se la sentenza dovesseessergli sfavorevole, Touil potra' ricorrere in Cassazione.L'ultima parola spettera' comunque alla politica. Entro 45giorni dalla ricezione dalla scadenza del termine perl'impugnazione davanti alla Suprema Corte, il Ministero dellaGiustizia dovra' dare l'ok definitivo oppure negarel'estradizione. Sullo sfondo resta poi il 'nodo' della pena dimorte: se la Tunisia non dovesse assicurare che non verrebbeapplicata a Touil, il giovane marocchino restera' in Italia.Infine, c'e' l'incognita dell'eventuale supremazia dellagiurisdizione italiana su quella tunisina per la presenza di 4vittime del nostro Paese. Supremazia che scatterebbe in caso digravi elementi indiziari raccolti dalle Procure di Roma eMilano. (AGI)