(AGI) - Catanzaro, 29 apr. - "L'altro ieri ho provveduto asegnalare alle istituzioni una pagina Facebook denominata "Ioodio i neonati", che contava oltre 5.000 adepti, cheaddirittura supportava le ragioni di Anna Maria Franzoni, lamadre di Cogne riconosciuta colpevole di avere ucciso ilproprio bambino. A seguito delle mie segnalazioni il sito hachiuso, ma immediatamente riaperto e in un post ha linkatofinanche il mio profilo sul social network per "otteneresuggerimenti" contro i bambini. Ma poco conta, perche' ititolari della pagina esprimono adesso pensieri del tipo"Chiunque mette mi piace verra' premiato con la foto di unbambino morto" e le foto ci sono davvero, come quella delcadavere di un bimbo dei territori mediorientali in guerra conla didascalia "Uno in meno" a caratteri cubitali": e' quantodenuncia il sociologo Antonio Marziale, presidentedell'Osservatorio sui Diritti dei Minori. "E' evidente -incalza Marziale - che le leggi nazionali, alla stesura dellequali ho lavorato coadiuvando l'allora Ministro delleComunicazioni Maurizio Gasparri - non bastano piu' aregolamentare un traffico sempre piu' spesso denigratorio elesivo della dignita' delle persone, ma c'e' da chiedersi segli Stati siano ancora sovrani nei confronti dellemultinazionali, anche delle comunicazioni, perche' e'stucchevole la disinvoltura con la quale questa gente opera,senza che i responsabili dei social network intervenganoimmediatamente e senza uno straccio di legge che stia dallaparte del cittadino leso". Per il presidente dell'Osservatorio:"E' altresi' stucchevole come per la sacrosanta difesa digenere la comunita' politica insorga all'unisono e per latutela dei Minori ci tocca registrare, invece, il silenzio piu'assoluto". (AGI).