(AGI) - CdV, 28 feb. - "Quando il denaro diventa un idolo,comanda le scelte dell'uomo. E allora rovina l'uomo e locondanna". Papa Francesco ha ripetuto la sua forte denunciacontro il capitalismo nel discorso rivolto a 7 mila soci dellaConfcooperative, citando Basilio di Cesarea, Padre della Chiesadel IV secolo, ripreso poi da san Francesco d'Assisi, chediceve "il denaro e' lo sterco del diavolo". "Lo ripete oraanche il Papa: il denaro e' lo sterco del diavolo. Ma - haaggiunto - per fare tutte le cose che fate ci vuole denaro!".Secondo Bergoglio, infatti, "il denaro a servizio della vitapuo' essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se pero'e' una cooperativa autentica, vera, dove non comanda ilcapitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale". Inproposito, Francesco ha ricordato che "le cooperative in generenon sono state fondate da grandi capitalisti, anzi si dicespesso che esse siano strutturalmente sottocapitalizzate". "Perquesto e forse vi sorprendera', il Papa - ha scandito - vidice: dovete investire, e dovete investire bene!". "In Italia,ma non solo - ha poi osservato - e' difficile ottenere denaropubblico per colmare la scarsita' delle risorse". "La soluzioneche vi propongo - ha detto ancora - e' questa: mettete insiemecon determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone".Il suggerimento di Francesco e' stato molto pratico:"collaborate di piu' - ha esortato - tra cooperative bancarie eimprese, organizzate le risorse per far vivere con dignita' eserenita' le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori,investendo soprattutto per le iniziative che siano veramentenecessarie". "E' noto - ha denunciato in proposito il Papa -che un certo liberismo crede che sia necessario prima produrrericchezza, e non importa come, per poi promuovere qualchepolitica redistributiva da parte dello Stato: prima riempiamo inostri bicchieri, poi pensiamo agli altri, si dice". "Altri -ha elencato - pensano che sia la stessa impresa a doverelargire le briciole della ricchezza accumulata, assolvendocosi' alla propria cosiddetta responsabilita' sociale". Ma, perFrancesco, in questo modo "si corre il rischio di illudersi difare del bene mentre, purtroppo, si continua soltanto a faremarketing, senza uscire dal circuito fatale dell'egoismo dellepersone e delle aziende". "Se ci guardiamo attorno non accade mai - ha poi sottolineato - che l'economia si rinnovi in una societa' cheinvecchia, invece di crescere". Dunque, "il movimentocooperativo puo' esercitare un ruolo importante per sostenere,facilitare e anche incoraggiare la vita delle famiglie". "Sobene - ha dato atto Francesco alla Confcooperative - che lecooperative propongono gia' tanti servizi e tante formuleorganizzative, come quella mutualistica, che vanno incontroalle esigenze di tutti, dei bambini e degli anziani inparticolare, dagli asili nido fino all'assistenza domiciliare"."Questo - ha concluso - e' il nostro modo di gestire i benicomuni, quei beni che non devono essere solo la proprieta' dipochi e non devono perseguire scopi speculativi". =Papa: "Combattete disonesti, apritevi a tutti"="A molti che cercano lavoro viene detto: 'Undici ore di lavoroa 600 euro. Ti piace? No? Vattene a casa, perche' c'e la coda,la fila di gente che cerca lavoro'". Papa Francesco lo hadenunciato in un appassionato discorso alla Confcooperative."La fame - ha sottolineato - ci fa accettare il lavoro nero".Ricordando che "i valori cristiani non sono solo per noi, sonoanche per gli altri, cioe' dobbiamo condividerli" perche' "lafede non si salva rimanendo chiusi in se stessi, rimanendo solotra di noi", ai 7 mila soci delle cooperative bianche presentinell'Aula Nervi, ha rivolto con forza un appello: "contrastaree combattere le false cooperative, quelle che prostituiscono ilproprio nome di cooperativa, cioe' di una realta' assai buona,per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quellidella vera e autentica cooperazione". Ad opporvi a questi furbidisonesti, ha detto ai cooperatori presenti, "fate bene, e vidico anche di farlo sempre piu', perche' assumere una facciataonorata e perseguire invece finalita' disonorevoli e immorali,spesso rivolte allo sfruttamento del lavoro, oppure allemanipolazioni del mercato, e persino a scandalosi traffici dicorruzione, e' una vergognosa e gravissima menzogna che non sipuo' assolutamente accettare". "Lottate contro questo. E noncon le parole solo o con le idee: lottate con la cooperativita'giusta, quella che sempre vince", ha esortato ancora. Poi, dopoaver messo in guardia i cooperatori dal rischio di perseguireun beneficio fine a se stesso ripetendo che "il denaro e' losterco del diavolo", Francesco ha ammesso che anche per fare lecose buone pero' "ci vuole denaro". E questo, ha chiarito,"puo' essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, sepero'e' una cooperativa autentica, vera, dove non comanda ilcapitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale". A livello operativo, l'invito di Bergoglio alle cooperativebianche e' stato in particolare quello di "mettere al primoposto la fondazione di nuove imprese, insieme allo sviluppoulteriore di quelle esistenti, in modo da creare soprattuttonuove possibilita' di lavoro che oggi non ci sono". Leiniziative, ha raccomandato, debbono essere rivolte inparticolare "ai giovani, perche' sappiamo che la disoccupazionegiovanile, drammaticamente elevata, distrugge in loro lasperanza", ed "anche alle tante donne che hanno bisogno evolonta' di inserirsi nel mondo del lavoro". Il Papa hainvitato le cooperative rappresentate in Aula Nervi a"realizzare la conciliazione, o forse meglio l'armonizzazionetra lavoro e famiglia, e' un compito che avete gia' avviato eche dovete realizzare sempre di piu'". "Fare questo - hasottolineato - significa anche aiutare le donne a realizzarsipienamente nella propria vocazione e nel mettere a frutto ipropri talenti. Donne libere di essere sempre piu'protagoniste, sia nelle imprese sia nelle famiglie!". Attenzione poi ci vuole anche per i capo famigliadisoccupati: "tu che sei ingegnere, quanti anni hai?", chiedonoa volte, ha detto il Pontefice. "E se quello risponde 49, lomandano a casa", ha rivelato. "Non trascuriamo gli adulti chespesso rimangono prematuramente senza lavoro", ha chiestoinfatti Francesco, elencando poi come destinatari dell'impegnodelle 20 mila cooperative aderenti a Confcooperative, "oltrealle nuove imprese", anche "le aziende che sono in difficolta',a quelle che ai vecchi padroni conviene lasciar morire e cheinvece possono rivivere con le iniziative che voi chiamate'Workers buy out' cioe' 'aziende salvate'". "Globalizzare la solidarieta' - ha spiegato - significapensare all'aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrimeincessanti dei poveri, alla necessita' di riprendere unosviluppo che sia un vero progresso integrale della persona cheha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto delreddito!". "Pensiamo - ha elencato - ai bisogni della salute,che i sistemi di welfare tradizionale non riescono piu' asoddisfare; alle esigenze pressanti della solidarieta', ponendodi nuovo, al centro dell'economia mondiale, la dignita' dellapersona umana". == Papa: "undici ore di lavoro a 600 euro. Se non ti va,vattene" =A molti che cercano lavoro viene detto: "Undici ore di lavoro a600 euro. Ti piace? No? Vattene a casa, perche' c'e la coda, lafila di gente che cerca lavoro". Papa Francesco lo hadenunciato nel discorso alla Confcooperative. "La fame - hasottolineato - ci fa accettare il lavoro nero". "E ilpersonmale domestico?", si e' chiesto. "Quanti uomini e donnenel personale domestico hanno l'assicurazione sociale per lapensione?", si e' domandato ancora. =Papa: le cooperative contro disoccupazione giovani e donne = "Le cooperative devono continuare ad essere il motore chesolleva e sviluppa la parte piu' debole delle nostre comunita'locali e della societa' civile". Lo ha chiesto Papa Francescoincontrando la Confcooperative. "Occorre - ha raccomandato ai 7mila soci presenti oggi nell'Aula Nervi - mettere al primoposto la fondazione di nuove imprese cooperative, insieme allosviluppo ulteriore di quelle esistenti, in modo da crearesoprattutto nuove possibilita' di lavoro che oggi non ci sono".Le iniziative, ha raccomandato Francesco, debbono essererivolte in particolare "ai giovani, perche' sappiamo che ladisoccupazione giovanile, drammaticamente elevata, distrugge inloro la speranza", ed "anche alle tante donne che hanno bisognoe volonta' di inserirsi nel mondo del lavoro". Il Papa haesortato le cooperative rappresentate in Aula Nervi a"realizzare la conciliazione, o forse meglio l'armonizzazionetra lavoro e famiglia, e' un compito che avete gia' avviato eche dovete realizzare sempre di piu'". "Fare questo - hasottolineato - significa anche aiutare le donne a realizzarsipienamente nella propria vocazione e nel mettere a frutto ipropri talenti. Donne libere di essere sempre piu'protagoniste, sia nelle imprese sia nelle famiglie!". Attenzione poi ci vuole anche per i capo famigliadisoccupati: "tu che sei ingegnere, quanti anni hai?", chiedonoa volte, ha detto il Pontefice. "E se quello risponde 49, lomandano a casa". "Non trascuriamo gli adulti che spessorimangono prematuramente senza lavoro", ha chiesto infattiFrancesco, elencando poi come destinatari dell'impegno delle 20mila cooperative aderenti a Confcooperative, "oltre alle nuoveimprese", anche "le aziende che sono in difficolta', a quelleche ai vecchi padroni conviene lasciar morire e che invecepossono rivivere con le iniziative che voi chiamate 'Workersbuy out' cioe' 'aziende salvate'". "Globalizzare la solidarieta' - ha affermato - significapensare all'aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrimeincessanti dei poveri, alla necessita' di riprendere unosviluppo che sia un vero progresso integrale della persona cheha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto delreddito!". "Pensiamo - ha suggerito ancora - ai bisogni dellasalute, che i sistemi di welfare tradizionale non riescono piu'a soddisfare; alle esigenze pressanti della solidarieta',ponendo di nuovo, al centro dell'economia mondiale, la dignita'della persona umana". Ai soci delle 'cooperative bianche', ilPontefice ha chiesto anche di "attivarsi come protagonisti perrealizzare nuove soluzioni di Welfare, in particolare nel campodella sanita', un campo delicato dove tanta gente povera nontrova piu' risposte adeguate ai propri bisogni". "Conosco - ha confidato a questo punto il Papa rendendoomaggio all'impegno delle cooperative bianche - che cosa fateda anni con cuore e con passione, nelle periferie delle citta'e della nostra societa', per le famiglie, i bambini, glianziani, i malati e le persone svantaggiate e in difficolta'per ragioni diverse, portando nelle case cuore e assistenza"."La carita' - ha ricordato Francesco - e' un dono! Non e' unsemplice gesto per tranquillizzare il cuore! Un dono senza ilquale non si puo' entrare nella casa di chi soffre".Secondo ilPapa, "nel linguaggio della dottrina sociale della Chiesaquesto significa fare leva sulla sussidiarieta' con forza ecoerenza: significa mettere insieme le forze!". "Sarebbe bello - ha poi esclamato - se partendo da Roma,tra le cooperative, alle parrocchie e agli ospedali, penso al'Bambin Gesu'' in particolare, potesse nascere una reteefficace di assistenza e di solidarieta'. E la gente, a partiredai piu' bisognosi, venisse posta al centro di tutto questomovimento solidale". "La gente al centro, i piu' bisognosi alcentro: questa - ha scandito Bergoglio sempre rivolto ai socidella Confcooperativa - e' la missione che ci proponiamo! A voista il compito di inventare soluzioni pratiche, di farfunzionare questa rete nelle situazioni concrete delle vostrecomunita' locali, partendo proprio dalla vostra storia, con ilvostro patrimonio di conoscenze per coniugare l'essere impresae allo stesso tempo non dimenticare che al centro di tutto c'e'la persona". "Tanto - ha quindi concluso complimentandosiapertamente con i presenti per il loro impegno - avete fatto, eancora tanto c'e' da fare! Andiamo avanti!". == Papa: combattere le false cooperative che ingannano la gente="Contrastare e combattere le false cooperative, quelle cheprostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioe' di unarealta' assai buona, per ingannare la gente con scopi di lucrocontrari a quelli della vera e autentica cooperazione". Lo hachiesto Papa Francesco a 7 mila soci della Confcooperative,presenti oggi nell'Aula Nervi. Ad opporvi a questi furbidisonesti, ha detto loro il Papa, "fate bene, e vi dico anchedi farlo sempre piu', perche' assumere una facciata onorata eperseguire invece finalita' disonorevoli e immorali, spessorivolte allo sfruttamento del lavoro, oppure alle manipolazionidel mercato, e persino a scandalosi traffici di corruzione, e'una vergognosa e gravissima menzogna che non si puo'assolutamente accettare". "Lottate contro questo. E non con leparole solo o con le idee: lottate con la cooperativita'giusta, quella che sempre vince", ha esortato il Ponteficerivolto alle cooperative bianche. Secondo Francesco,"l'economia cooperativa, se e' autentica, se vuole svolgere unafunzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futurodi una nazione e di ciascuna comunita' locale, deve perseguirefinalita' trasparenti e limpide". "Non accontentatevi mai - haammonito Bergoglio rivolto ai soci di Confcooperative - dellaparola 'cooperativa' senza avere la consapevolezza della verasostanza e dell'anima della cooperazione". Per Francesco, "ilsocio della cooperativa non deve essere solo un fornitore, unlavoratore, un utente ben trattato, dev'essere sempre ilprotagonista, deve crescere, attraverso la cooperativa, comepersona, socialmente e professionalmente, nellaresponsabilita', nel concretizzare la speranza, nel fareinsieme". "Non dico - ha poi chiarito il Papa - che non sidebba crescere nel reddito, ma cio' non basta: occorre chel'impresa gestita dalla cooperativa cresca davvero in modocooperativo, cioe' coinvolgendo tutti". "Non si puo' pensare adun'economia a doppia faccia", ha rilevato in proposito. "Esisteun modo originale che permetta alle cooperative di affrontarele nuove sfide del mercato globale? Come possono le cooperativepartecipare allo sviluppo della cooperazione salvaguardando iprincipi della solidarieta' e della giustizia?", si e' chiestoallora Francesco ad alta voce. "Lo dico a voi per dirlo a tuttele cooperative del mondo: le cooperative - ha affermato - nonpossono rimanere chiuse in casa, ma nemmeno uscire di casa comese non fossero cooperative. Occorre avere il coraggio e lafantasia di costruire la strada giusta per integrare, nelmondo, lo sviluppo, la giustizia e la pace". Nel suo discorso, Francesco ha poi ricordato che "vi sonocooperative cattoliche e cooperative non cattoliche". Ma haricordato che "la fede non si salva rimanendo chiusi in sestessi". "Andate avanti, dunque, e camminate insieme con tuttele persone di buona volonta'!", ha esclamato il Ponteficechiedendo ai soci della Coonfocooperative, cioe' allecooperative bianche, che rimanga "solo nella memoria lacollaborazione del movimento cooperativo con le parrocchie econ le diocesi". Tra Chiesa e mondo della cooperazione, haspiegato, "le forme della collaborazione devono esserediverse, rispetto a quelle delle origini, ma il cammino deveessere sempre lo stesso". "Dove ci sono le vecchie e nuoveperiferie esistenziali, dove ci sono persone svantaggiate, doveci sono persone sole e scartate, dove ci sono persone nonrispettate - ha poi concluso - tendete loro la mano!Collaborate tra di voi, nel rispetto dell'identita' vocazionaledi ognuno, tenendovi per mano!". .