Il Consiglio di Gestione di Unione di Banche Italiane Scpa (UBIBanca) ha approvato il progetto di bilancio d'esercizio econsolidato di UBI Banca relativi all'esercizio chiusosi il 31dicembre 2014, che verranno sottoposti per approvazione alConsiglio di Sorveglianza l'11 marzo p.v. Il Risultatoconsolidato del Gruppo e' stato negativo, a seguito dellacontabilizzazione di circa 883 milioni netti di impairmentessenzialmente su avviamento e intangibili, per 725,8 milionidi euro, rispetto ad un utile di 250,8 milioni di euro del 2013(nessun impatto sulla redditivita' reale, impatto positivo di32 punti base sul CET1 a seguito del riconoscimento a contoeconomico di imposte differite su avviamenti fiscalmentericonosciuti, minor PPA a partire dal 2015 per circa 6 milionidi euro). Il Consiglio di Gestione proporra' all'Assemblea deiSoci, che si terra' in prima convocazione il 24 aprile e inseconda convocazione il 25 aprile 2015, la distribuzione di undividendo unitario di 0,08 euro alle 900.265.380 azioni incircolazione (pari al numero di azioni costituenti il capitalesociale al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio).Il dividendo, se deliberato dall'Assemblea dei Soci nellamisura proposta, sara' messo in pagamento con data di stacco,record date e data di pagamento rispettivamente il 18, 19 e 20maggio 2015. Il monte dividendi ammontera' a circa 72 milionidi euro, a valere sulla riserva straordinaria. L'impairmentIn sede di determinazione dei risultati per l'anno 2014, UBIBanca ha proceduto alla contabilizzazione di rettifiche divalore essenzialmente su avviamento e su attivi intangibili(Impairment) per un importo di 882,7 milioni di euro, al nettodelle imposte e dei terzi. Tale svalutazione riflette gli esitidell'annuale verifica di impairment, effettuata recependo nelmodello valutativo l'impatto dei diffusi segnali esogeni chehanno interessato il sistema bancario italiano, quali laconferma di uno scenario prolungato di tassi bassi,un'aspettativa di lenta crescita dell'economia, un livellocontenuto di inflazione attesa. Tali elementi di incertezzasono stati attentamente ponderati nella definizione dellecomponenti economiche e dei target di capitale utilizzati perla quantificazione dell'impairment. Si evidenzia peraltro chela rilevazione di tale componente, pur impattando contabilmentesul risultato dell'esercizio: 1. non comporta un aggravio sul Common Equity in quanto sial'avviamento che gli intangibili sono normativamente dedottidal patrimonio di vigilanza alla data di prima iscrizione.Inoltre, nel caso di specie, poiche' una quota partedell'impairment, pari a circa 650 milioni di euro lordi,afferisce ad un avviamento fiscalmente riconosciuto, si e'generato un impatto positivo sul Common Equity pari a 32 puntibase derivante dal riconoscimento a conto economico dellerelative imposte differite; 2. determina, gia' a partire dal 2015, un vantaggio annuo intermini di minori oneri relativi all'ammortamento degliintangibili svalutati, pari a circa 6 milioni di euro. Stantequanto sopra, il Gruppo ha generato nel corso dell'esercizio unrisultato positivo delle gestione caratteristica che si e'riflesso in un incremento dei valori patrimoniali e che, fermoil rispetto dei parametri di capitale regolamentare, haconsentito al Consiglio di Gestione di confermare una politicadi distribuzione del dividendo ai Soci. L'andamento della Gestione in breve Il 2014 si e' chiuso, a seguito della contabilizzazione di882,7 milioni netti di impairment su avviamento e intangibilidi cui sopra, con un risultato negativo per 725,8 milioni dieuro, rispetto ad un utile di 250,8 milioni del 2013. L'utiledell'anno al netto delle poste non ricorrenti, rappresentativodell'andamento della gestione, si e' attestato a 146,5 milionidi euro, segnando un significativo aumento del 46,2% rispettoai 100,2 milioni del 2013. Il 2014 ha evidenziato, da un lato,il buon andamento dei proventi operativi "core", saliti dioltre 107 milioni rispetto al 2013 grazie all'evoluzione delmargine d'interesse (+67,6 milioni) e delle commissioni nette(+39,5 milioni), mentre il risultato della finanza, seppurmolto positivo, si e' mosso verso livelli piu' fisiologicirispetto al 2013 (200 milioni vs 325 milioni nel 2013). Dallato dei costi, e' proseguita per il sesto anno consecutivo lacontrazione degli oneri operativi, in calo dell'1,6% - circa 34milioni - rispetto al 2013, nonostante la realizzazione diimportanti sviluppi progettuali in corso d'anno. Per quantoriguarda il comparto del credito, il 2014 registra rettifichesu crediti per 929 milioni - incluse le evidenze dell'AQR -rispetto ai 943 milioni del 2013. L'importante riduzione nellagenerazione di nuovi flussi di crediti deteriorati conferma latendenza delineatasi in corso d'anno: il passaggio di creditiin bonis a crediti deteriorati e' diminuito del -36,2% rispettoal 2013, supportando l'aspettativa di un costo del credito piu'contenuto per i prossimi anni. Dal punto di vista patrimoniale,nel 4� trimestre del 2014 si e' assistito ad un leggeroincremento degli impieghi. La favorevole tendenza, sostenutaanche dall'assegnazione dei primi fondi TLTRO, viene confermatadalle prime evidenze di gennaio. Infine, a dicembre 2014 glistock di crediti deteriorati risultano in via di sostanzialestabilizzazione, sia in termini lordi (+0,4 miliardi mentrecrescevano di 1,7 miliardi nel 2013 e di 2,4 nel 2012) che intermini netti (+0,2 miliardi, mentre crescevano di 1,2 miliardinel 2013 e di 1,8 nel 2012). I risultati economici del Gruppo nel 2014 rispetto al 2013Nel 2014, la gestione economica del Gruppo ha generato un utiledell'operativita' corrente al lordo imposte in crescita del57,4% a 449 milioni di euro, dai circa 285 milioni conseguitinel 2013. Dal lato dei ricavi, i proventi operativi si sonoattestati a 3.409,6 milioni, in leggera flessione dello 0,8%rispetto al 2013; si sottolinea la favorevole dinamica deiricavi "core" (sia margine d'interesse che commissioni nette)saliti di 107 milioni complessivamente, mentre il risultatodella finanza, seppur positivo a circa 200 milioni, non hareplicato il risultato record del 2013 (-125 milioni a/a). Piu'in dettaglio, il margine d'interesse, pari a 1.818,4 milioni dieuro, ha segnato una crescita del 3,9% (+68 milioni) anno suanno, sostenuto: - dalla buona evoluzione dei risultatidell'attivita' di intermediazione con la clientela, saliti di29,2 milioni a 1.434,2 milioni, a seguito dell'ulterioremiglioramento della forbice dei tassi, allargatasi di 19 puntibase (in media d'anno all'1,84% dall'1,65% del 2013)principalmente per effetto del significativo decremento delcosto della raccolta ma anche grazie alla tenuta del mark up,conseguita nonostante la flessione, anno su anno, degliimpieghi medi e nonostante la forte concorrenza specialmentesul portafoglio crediti a breve termine. Il risultatodell'attivita' di intermediazione con la clientela sarebbeancora piu' positivo (+35 milioni di euro) se si escludesse unacomponente negativa "one-off" per circa 5 milioni, registrata afine anno a fronte dell'introduzione in Prestitalia di unanuova metodologia di contabilizzazione degli interessi supratiche a sinistro, che, anziche' essere contabilizzati nelmargine di interesse e rettificati tramite lo stanziamento diun fondo per rischi ed oneri, verranno contabilizzati solo almomento dell'incasso. Tale modifica ha comportato una riduzione"one off" del margine di interesse in parte compensata con ilrilascio del relativo fondo per rischi ed oneri. - dalcontributo del portafoglio titoli, salito principalmente pereffetto del minor costo della raccolta ad esso abbinata.L'utile delle partecipazioni valutate al patrimonio nettoammonta a circa 37 milioni di euro (46,6 nel 2013); dasegnalare l'apporto della Joint venture nel settore dell'assetmanagement in Cina, che ha contribuito al risultato 2014 con3,1 milioni di utile. Anche l'andamento delle commissioni nettee' stato positivo, con un incremento del 3,3% a 1.226,6 milionidi euro rispetto agli 1.187,1 del 2013. Si rafforza il buonandamento del comparto commissionale legato ai servizi diinvestimento (+7,2% o +42 milioni, a 630 milioni), mentrerimane ancora influenzato dai minori volumi intermediati - inrelazione alla perdurante debolezza della situazione economica- il contributo dei servizi bancari generali (-4,8% a 615milioni). Infine, l'aggregato beneficia, in termini di minorioneri commissionali (un risparmio complessivo di circa 28milioni rispetto al 2013), dell'effetto positivodell'estinzione delle obbligazioni con garanzia dello Stato,completata ad agosto 2014. La finanza ha generato un risultatodi 199,7 milioni di euro, in flessione rispetto al 2013 (324,6milioni) essenzialmente per effetto del conseguimento, nelquarto trimestre del 2014, di un risultato piu' fisiologico(49,2 milioni) rispetto all'andamento straordinario rilevatonel quarto trimestre del 2013 (156,1 milioni). Nell'interoanno, il risultato della finanza deriva per 63,2 milionidall'attivita' di negoziazione (107,2 milioni nel 2013); per144,6 milioni (217,5 milioni nel 2013) dalla cessione e dalriacquisto di attivi e passivi finanziari, in primis dallavendita di titoli di Stato italiani (128,9 milioni); per 3,1milioni dalla valutazione delle attivita' finanziarie al fairvalue (3,2 milioni nel 2013); mentre le attivita' di coperturasono state negative per -11,2 milioni (-3,3 milioni nel 2013).E' proseguita anche nel 2014 (sesto anno consecutivo) latendenza gia' rilevata per gli oneri operativi, che sipresentano a 2.108,2 milioni in ulteriore calo dell' 1,6%rispetto al 2013. Nel dettaglio: - le spese per il personale,pari a 1.301,8 milioni, risultano sostanzialmente allineate al2013 (1.301,7 milioni), assorbendo, grazie alle efficienzeottenute negli ultimi anni, oltre 19 milioni relativiall'evoluzione delle retribuzioni prevista dal vigente CCNL. Sirammenta che in data 26 novembre 2014 e' stato siglato unAccordo Quadro tra il Gruppo UBI Banca e le OrganizzazioniSindacali che prevede - tra l'altro - un piano di esodoanticipato per 500 unita' e un contenimento degli oneriderivante dai criteri di fruizione dei congedi e dal ricorso aforme di flessibilita' e di sospensione dell'orario di lavoro.A fronte di tale Accordo, e' stato contabilizzato un importonon ricorrente di 76,3 milioni netti (111,5 lordi) alla voce"Oneri per esodi anticipati". In merito all'evoluzione delleprevisioni contenute nell'Accordo, si informa che al 31 gennaio2015 era stato completato circa l'80% delle uscite previstedall'Accordo e che risultavano gia' ampiamente superate leprevisioni di adesione a forme di flessibilita' e disospensione dell'orario di lavoro, cio' che consentira' diconseguire gran parte dei risparmi previsti a regime (50milioni di euro) gia' a partire dal 2015, contribuendo acompensare eventuali incrementi derivanti dal nuovo CCNL incorso di negoziazione. - le altre spese amministrative, pari a635 milioni, segnano una riduzione del 3,8% anno su anno,attribuibile alla contrazione delle componenti di spesacorrente e nonostante l'inclusione di 8,1 milioni di euro dimaggiori oneri collegati ad attivita' progettuali incrementalisvolte nel 2014. Nell'ambito degli investimenti effettuati, ilGruppo ha proseguito in particolare gli investimenti in IT (tracui il progetto Banca Digitale, le attivita' prodromiche allafusione IW Bank e UBI Private Investment, la stabilizzazione esostituzione del sistema informativo di Prestitalia, gliinterventi a supporto della normativa sulla vigilanza unicaeuropea, l'attivazione del progetto di miglioramento deglistrumenti di office automation, ecc...) per una spesacomplessiva di circa 85,5 milioni (rispetto a 75,3 nel 2013). -infine, le rettifiche di valore nette su attivita' materiali eimmateriali totalizzano 171,4 milioni, registrando anch'esseuna diminuzione del 4,9% rispetto al 2013, essenzialmente pereffetto di minori ammortamenti sul perimetro core del Gruppo enonostante il write off del sistema informativo di Prestitalia,a fronte della decisione assunta in corso d'anno di migrare suun nuovo sistema gestionale maggiormente rispondente alleesigenze del nuovo modello di business della societa'. Lerettifiche di valore nette per deterioramento crediti, cheincludono le risultanze dell'AQR, sono scese a 928,6 milioni dieuro, contro i 943 del 2013, definendo un costo del creditodell'1,08% del totale impieghi netti, contro il precedente1,07%. Per quanto riguarda in particolare l'AQR, le rettifichedi valore complessivamente contabilizzate dal Gruppo al 31dicembre 2014 sul portafoglio oggetto di analisi (portafogliocorporate), sono state pari a 609 milioni e si confrontano con390 milioni emersi dall'AQR, peraltro riferiti alla situazioneanalizzata, ferma al 31 dicembre 2013. Si ricorda peraltro chein sede di AQR i risultati delle valutazioni della fase diCredit File Review, effettuate su base campionaria, sono stateestese sugli interi portafogli oggetto di selezione mediantel'uso di metodologie di proiezione di tipo statistico(Projection of findings) e che tali proiezioni, per loronatura, non possono essere direttamente interpretate comevalutazioni puntuali delle necessita' di ulterioriaccantonamenti in bilancio. Piu' in dettaglio: - 193 milioni (afronte dei 199 milioni indicati nell'AQR) sono relativi alleposizioni selezionate oggetto di Credit File Review. Talirettifiche si riferiscono sia alle posizioni oggetto dispecifica richiesta di integrazione (recepite in misuratotale/parziale ovvero non recepite alla luce dell'evoluzionedi tali posizioni nel corso del 2014 e degli elementidocumentali acquisiti), sia a posizioni che in sede di AQR nonavevano evidenziato necessita' di aggiustamenti e che a seguitodegli eventi intercorsi nel 2014 sono state integrate incoerenza con le policy interne; - 346 milioni (rispetto ai 167milioni richiesti a titolo di proiezione sull'interoportafoglio oggetto di esame dei risultati emersi sulleposizioni selezionate) riguardano rettifiche analitiche suposizioni corporate del Gruppo rientranti nel perimetro dellaProjection of findings dell'AQR; - circa 70 milioni (contro i23 milioni indicati in esito all'AQR) sono rappresentati darettifiche collettive relative al portafoglio corporate,inclusivo delle posizioni large corporate in bonis, a seguitodel previsto aggiornamento delle serie storiche e dei parametridi rischio, gia' annunciato in precedenti comunicati. Lerettifiche effettuate rientrano nell'ambito della normalegestione che il Gruppo effettua in base agli ordinari processie procedure di classificazione e di valutazione dei crediti cheperaltro sono stati ritenuti adeguati in sede di PP&A -Processes, Policies and Accounting Review nel ComprehensiveAssessment. L'esercizio ha beneficiato dell'utile dellacessione di investimenti e partecipazioni per circa 94 milionilordi, di cui 85,3 relativi alla cessione del 30% circa diciascuna delle due joint ventures Aviva Vita Spa e AvivaAssicurazioni Vita Spa e dell'intera partecipazione in UBIAssicurazioni Spa. Per effetto degli andamenti sopra descritti,l'utile dell'operativita' corrente al lordo delle imposte si e'attestato a 449,1 milioni, con un progresso del 57,4% rispettoal 2013. Le imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita'corrente sono risultate pari a 187 milioni, rispetto al datopositivo per 55,1 milioni del 2013 essenzialmente determinatodalla presenza di un elemento non ricorrente relativo ad UBIBanca, positivo per 212,6 milioni. Al netto delle poste nonricorrenti, il tax rate del 2014 si attesta al 50,3%, rispettoal 52,1% del 2013. I risultati economici del Gruppo nel 4� trimestre dell'annoIl quarto trimestre del 2014 ha visto i proventi operativi delGruppo totalizzare 852 milioni, rispetto a 821,7 nel 3� trim2014 e ai 951 del 4� trim 2013, influenzati dalla diversaevoluzione delle principali componenti: - il margined'interesse si e' attestato a 442 milioni di euro (467,8milioni nel 3� trim 2014 e 459,4 nel 4� trim 2013) a seguitodella dinamica ancora debole dei volumi di impiego e dellamaggiore pressione competitiva sull'offerta di credito a breveche ha avuto impatti negativi sulla forbice clientela (1,85%rispetto a 1,87% nel 3� trim 2014) nonche' della forteconcentrazione di titoli governativi italiani (circa 4,9miliardi, il 25% circa del totale portafoglio) in scadenza neltrimestre. Il risultato del trimestre comprende inoltre unacomponente negativa "one-off" per circa 5 milioni di euro afronte dell'introduzione di una nuova metodologia dicontabilizzazione degli interessi su pratiche a sinistro inPrestitalia; - le commissioni nette hanno contribuito con 318,4milioni (+6,7% rispetto al 3� trim 2014 e +6,5% rispetto al 4�trim 2013); - il risultato netto della finanza ha totalizzato49,2 milioni, attestandosi a livelli piu' fisiologici rispettoall'andamento straordinario (156 milioni) del 4� trim 2013, main miglioramento rispetto ai 13,9 milioni nel 3� trim 2014. Alnetto del risultato della finanza, i proventi operativi del 4�trimestre del 2014 risultano pari a circa 803 milioni,sostanzialmente invariati rispetto al 3� trim 2014 e increscita rispetto ai 795 milioni del 4� trim 2013. Gli onerioperativi si sono attestati a 545,6 milioni rispetto ai 518,3milioni del 3� trimestre 2014 e ai 538,4 del 4� trim 2013, pereffetto dell'andamento delle altre spese amministrative, chehanno registrato la consueta stagionalita' rispetto al 3�trimestre dell'anno ma che sono state influenzate, ancherispetto al 4� trimestre 2013, da circa 8 milioni di costi permaggiori attivita' progettuali svolte nel 2014. Le spese per ilpersonale si sono attestate a 325,1 milioni (328,7 nel 3�trimestre e 327,3 nel 4� trimestre 2013), e risultano parimentistabili le rettifiche di valore su attivita' materiali eimmateriali. Le rettifiche di valore nette per deterioramentocrediti si sono attestate a 302,5 milioni, risentendo anche inquesto caso della consueta stagionalita' rispetto ai 197,1milioni del terzo trimestre 2014 ma ponendosi in significativomiglioramento rispetto ai 366,3 del quarto trimestre 2013. Inparticolare, il quarto trimestre del 2014 include rettifichecollettive per circa 70 milioni di euro, relativeall'aggiornamento dei parametri di rischio utilizzatinell'ambito dei modelli avanzati per il calcolo dei requisitipatrimoniali, gia' annunciato in precedenti comunicati (nel 3 �trimestre 2014 vi era stata una ripresa per 13,2 milioni e nel4� trimestre 2013 le rettifiche collettive ammontavano a 19milioni). Infine, nel 4� trimestre del 2014 sono statecontabilizzati gli utili dalla cessione di partecipazioni(essenzialmente riferiti alla cessione delle partecipazioniassicurative come descritto sopra per 83,4 milioni netti), lerettifiche di valore dell'avviamento e di attivita' immateriali(882,7 milioni netti) e gli oneri relativi al piano di esodianticipati (76,3 milioni netti). Gli aggregati patrimonialiAl 31 dicembre 2014, gli impieghi verso la clientela ammontanoa 85,6 miliardi di euro (+0,8% rispetto agli 85 miliardi difine settembre e -3,1% rispetto agli 88,4 di dicembre 2013).Dopo aver segnato una progressiva discesa in corso d'anno, apartire dalla fine del mese di ottobre si e' assistito ad unalieve ripresa degli impieghi che si e' confermata a dicembre eche, in base alle primissime evidenze, prosegue a gennaio del2015, sostenuta anche dall'assegnazione dei primi fondi TLTRO.Nel 4� trimestre del 2014, il tasso di sostituzione degliimpieghi scaduti a medio lungo termine rilevato nelle BancheRete si e' attestato al 112% mentre quello nelle societa'prodotto e' migliorato al 64%. Relativamente alla qualita' delcredito, lo stock di crediti deteriorati lordi (sofferenze,incagli, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) conferma adicembre 2014 la tendenza alla stabilizzazione, attestandosi a13.049 milioni, -0,3% rispetto ai 13.089 milioni di settembre2014 e +3% rispetto ai 12.674 di fine dicembre 2013. Nel 2013,lo stock lordo complessivo di crediti deteriorati avevamostrato una crescita del +15,7% rispetto al 2012. In terminidi flussi lordi, risultano in continua contrazione i passaggida crediti in bonis a crediti deteriorati (2.632 milioni nel2014 ossia -36,2% rispetto ai 4.124 dei 12 mesi 2013). Sempre afine 2014, la copertura dei crediti deteriorati totali siattesta al 27,1% (era 27,8% a settembre 2014 e 26,5% a dicembre2013), essenzialmente a seguito della cessione di crediti aelevata copertura (oltre 300 milioni sofferenze coperte peroltre l'80%, effettuate nel 2014). Includendo i creditistralciati, e non tenendo conto delle citate cessioni, lacopertura dei crediti deteriorati totali al 31 dicembre 2014ammonta a 38,1%. In termini di importi netti, lo stock dicrediti deteriorati si attesta al 31 dicembre 2014 a 9.508milioni (9.448 milioni a settembre 2014 e 9.312 milioniregistrati a dicembre 2013). L'ammontare complessivo deicrediti deteriorati netti si presenta quindi in leggeracrescita (+200 milioni) rispetto a fine 2013, in nettomiglioramento rispetto all'evoluzione del 2013, quando lo stockera cresciuto del +14,9% (o 1,2 miliardi) sul 2012. Neldettaglio, l'ammontare delle sofferenze nette risulta pari a4.025 milioni (3.911 a settembre 2014 e 3.437 a dicembre 2013),con un'incidenza sul totale crediti netti del 4,70%. A seguitodella cessione di oltre 300 milioni lordi coperti oltre l'80%,il grado di copertura delle sofferenze si attesta al 38,6%(40,5% a settembre 2014 e 41,6% a dicembre 2013); se lacessionenon fosse avvenuta, la copertura delle sofferenze sisarebbe attestata al 40,6%. Considerando, oltre alle cessioni,anche i crediti stralciati, la copertura delle sofferenze saleal 55,2%. Il livello di copertura ha altresi' risentitodell'ingresso di nuove sofferenze assistite da maggiorigaranzie (a dicembre 2014, il 66,4% delle sofferenze risultavagarantito in via reale, contro il 63% del dicembre 2013).Gliincagli netti ammontano a 4.237 milioni (erano 4.162 milioni asettembre 2014 e 4.314 a dicembre 2013), con un'incidenza sultotale crediti del 4,95%. La copertura complessiva degliincagli si pone al 16,3% rispetto al 16,1% di settembre 2014(era 15,1% a dicembre 2013). Le posizioni ristrutturate nettesi attestano a 717 milioni di euro (729 a settembre 2014 e 751milioni a dicembre 2013). Le relative coperture ammontano al18,5% in significativa crescita rispetto al 16,7% di settembre2014 e al 13,9% di dicembre 2013. Le posizioniscadute/sconfinanti nette ammontano a 529 milioni rispetto ai647 di settembre 2014 e agli 811 del dicembre 2013 (coperturadel 4,4% rispetto al 4,5% di settembre 2014 e al 2,8% deldicembre 2013). Al 31 dicembre 2014, la raccolta diretta totalee' pari a 93,2 miliardi rispetto agli 87,9 di settembre 2014(92,6 a dicembre 2013), con una variazione che dipendeessenzialmente dal maggior uso dei pronti contro termine con laCassa Compensazione e Garanzia, mentre risulta stabile laraccolta da clientela ordinaria a 74 miliardi (74 a settembre2014 e 74,7 a dicembre 2013). Il rapporto impieghi/raccoltadiretta si attesta a 91,9% (era il 96,7% a fine settembre 2014e il 95,5% a fine dicembre 2013). Alla data del presentecomunicato, l'esposizione del Gruppo verso la BCE consiste inun ammontare totale di 5 miliardi di euro di LTRO (che verrannorimborsati con valuta 26 febbraio 2015) e 3,2 miliardi diTLTRO, iscritti tra i "Debiti verso Banche" e quindi noninclusi nella Raccolta diretta. Gli indici di liquidita'calcolati con le regole di Basilea 3 (NSFR e LCR) risultanosuperiori ad 1, anche in presenza di una struttura di fundingordinaria non basata sul supporto dell'LTRO/TLTRO. Le attivita'stanziabili alla data del 30 gennaio 2015 risultanocomplessivamente pari, al netto degli haircut, a 29,8 miliardidi euro. A fine 2014, le attivita' finanziarie del Gruppomostrano una consistenza di 23,7 miliardi di euro, di cui 21,9miliardi relativi a titoli di stato italiani (20,7 a settembre2014 e 19,7 miliardi a dicembre 2013). Il Gruppo, in ottica disupporto al margine d'interesse e in relazione all'andamentodella domanda di impieghi, ha provveduto a sostituire inmaniera opportunistica i titoli di stato scaduti nel 4�trimestre del 2014. I titoli in scadenza nel 2015 sono diimporto trascurabile (0,3 miliardi). Sempre a fine 2014, laraccolta indiretta da clientela ordinaria risulta pari a 75,9miliardi rispetto ai 76,1 miliardi di settembre 2014 e ai 71,7di dicembre 2013. Positiva l'evoluzione sia del risparmiogestito in senso stretto che si e' portato a 30,7 miliardi(+2,4% rispetto a settembre 2014) che della raccoltaassicurativa salita a 12,6 miliardi (+3% rispetto a settembre2014). La raccolta amministrata risulta infine pari a 32,5miliardi (era 33,9 miliardi a settembre 2014). Al 31 dicembre2014, dopo impairment dell'avviamento e delle posteintangibili, il patrimonio netto consolidato del Gruppo UBIBanca, incluso il risultato di periodo, si attesta a 9.804milioni di euro (era 10.801 milioni a settembre 2014 e 10.339milioni a fine dicembre 2013). I ratio patrimoniali Il CET1ratio del Gruppo al 31 dicembre 2014 e' pari al 12,33%. Lariduzione rispetto al 30 settembre 2014 (13%) e' essenzialmentericonducibile all'aggiornamento annuale dei parametri dirischio utilizzati nell'ambito dei modelli avanzati per ilcalcolo dei requisiti patrimoniali, gia' annunciato inprecedenti comunicati. Tali parametri riflettono la congiunturanegativa del ciclo economico in quanto risultano adesso: -aggiornati per includere le dinamiche osservate fino a fine2013; - calibrati su un periodo storico di piena crisi (ultimi7 anni per il corporate e ultimi 5 anni per il retail). Sempreal 31 dicembre 2014, il Total Capital Ratio e' pari al 15,29%.La riduzione rispetto al 30 settembre 2014 (18,09%) deriva dalfenomeno sopra descritto e da una recente interpretazione piu'restrittiva data dalle Autorita' alla computabilita' ai finiregolamentari delle passivita' subordinate emesse dopo il31/12/2011, con piano di ammortamento contrattuale che decorreprima dei cinque anni dall'emissione, che vengono totalmenteescluse dal calcolo dei fondi propri. Per il Gruppo UBI sitratta di un unico prestito subordinato per circa 926 milionicon un impatto di 150 punti base sul Total Capital Ratio.Benche' tale modifica nell'interpretazione dei criteri dicomputabilita' abbia influenzato l'indicatore dicapitalizzazione complessiva del Gruppo (Total Capital Ratio),si evidenzia che non vi sono impatti in termini di variazionedi rischio in quanto tale passivita' continua, in via formale esostanziale, a fornire l'identico supporto in termini diprotezione a favore dei creditori non subordinati.Al 31 dicembre 2014, le risorse umane del Gruppo UBI Bancatotalizzavano 18.132 unita' (erano 18.187 unita' a settembre2014 e 18.337 a dicembre 2013). L'articolazione territoriale afine periodo constava di 1.670 sportelli in Italia (come asettembre 2014) e 6 all'estero (invariati). Al 19 gennaio 2015,a seguito dell'annunciata razionalizzazione della retedistributiva, gli sportelli si sono ridotti a 1.560 in Italia e6 all'estero.Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione deidocumenti contabili societari Elisabetta Stegher, qualeDirigente Preposto alla redazione dei documenti contabilisocietari di Unione di Banche Italiane Scpa attesta, inconformita' a quanto previsto dal secondo comma dell'articolo154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia diintermediazione finanziaria", che l'informativa contabilecontenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanzedocumentali, ai libri e alle scritture contabili. Prevedibile evoluzione della gestioneNel corso del 2015 il margine di interesse risentira' di unminore apporto del portafoglio titoli di proprieta',principalmente a seguito delle scadenze di posizioni delportafoglio Held to Maturity avvenute negli ultimi mesi del2014. Una ripresa dei volumi intermediati della clientela, purin presenza di un'accesa competizione sul fronte dei prezzi,dovrebbe consentire un incremento della componente del margined'interesse relativa all'intermediazione con la clientela,contribuendo ad attenuare la prevista minore contribuzione delportafoglio titoli. Le commissioni nette dovrebbero beneficiaredella positiva dinamica attesa del risparmio gestito eassicurativo e dell'eventuale crescita della componentecommissionale associata agli impieghi. L'ulteriore prosecuzionedell'attenuazione del rischio sovrano potrebbe consentire diottenere risultati positivi dell'attivita' di negoziazione ecopertura anche nel 2015. Il recente Accordo Sindacaleconsentira' di compensare l'incremento inerziale delle speseper il personale la cui evoluzione complessiva dipendera'comunque dall'esito finale del rinnovo del Contratto CollettivoNazionale del Lavoro. E' previsto proseguire il trend diriduzione delle altre spese amministrative. Il rallentamentodel flusso di nuovi crediti in default registrato nel 2014 e'atteso proseguire nel 2015 e potrebbe favorire un miglioramentodel costo del credito rispetto al 2014.