(AGI) - Pesaro, 23 gen. - "La mia faccia, le carte delprocesso, la storia dimostrano cio' che e' successo". Cosi'Lucia Annibali, l'avvocatessa di Urbino che, il 26 aprile 2013,e' stata colpito in pieno volto da un getto di acido mentre erasul pianerottolo della sua casa di Pesaro. La donna, insiemealla sua famiglia, e' in attesa della sentenza della corted'appello di Ancona, che dalle 17 e' riunita in camera diconsiglio. "Al di la' della pena che verra' inflitta - haaggiunto - io continuero' sulla mia strada, mentre altridovranno convivere con se stessi". Luca Varani, avvocato anchelui, e' stato condannato in primo grado a vent'anni di carcerecon il rito abbreviato, perche' ritenuto di essere il mandantedell'aggressione. Il piemme, Monica Garulli, lo ha accusato dilesioni gravissime, tentato omicidio e stalking. Questopomeriggio, al termine del dibattimento, senza mai nominarequell'uomo con il quale ha avuto una storia sentimentale, LuciaAnnibali ha risposto a una domanda dei giornalisti sull'esitodell'appello e sull'atteggiamento degli imputati: "Non e' unmio problema, ma di altri: per me non cambia molto".L'avvocatessa urbinate, cosi' come era successo al terminedell'ultima udienza del processo di primo grado, ha ringraziato"tutti per l'affetto, che e' la cosa piu' importante", quindi"la procura, carabinieri e il mio avvocato" e dedicato unpensiero particolare ai suoi amici e il professor EdoardoCalessi, il chirurgo di Parma che la tiene in cura da 20 mesi.(AGI)Pu1/Pgi.