(AGI) - Roma, 8 gen. - Il fumo di sigaretta, l'abuso di drogheda inalazione come la cocaina, l'esposizione in ambiente dilavoro a polveri. Questi sono alcuni dei fattori di rischio chepossono aggravare il quadro clinico di pazienti colpiti daleucemie, specie da leucemia mieloide acuta, perche' sono tuttifattori "apripista" alle infezioni da funghi, che possonocompromettere il buon esito delle terapie chemioterapiche. E'quanto emerso da uno studio dell'Universita' Cattolica -Policlinico A. Gemelli di Roma, pubblicato sulla rivistaHaematologica. La scoperta e' frutto di uno studio multicentrico che hacoinvolto in tutto 1.192 pazienti seguiti presso 35 centriitaliani che avevano appena ricevuto una diagnosi di leucemiamieloide acuta. "Fino a ora il tasso di mortalita' perinfezioni fungine e' stato sempre elevatissimo per questoabbiamo focalizzato l'attenzione su questa complicanza", haspiegato Livio Pagano, autore dello studio. Il fenomeno delleinfezioni fungine in questi pazienti oncologici e' piuttostofrequente, infatti in tutta la popolazione dei pazientiemopatici che e' sottoposta alla chemioterapia circa il 4-5 percento dei pazienti puo' svilupparne una aspergillosi ocandidemia (infezione sistemica da candida), ma si arriva quasiall'8 per cento nei pazienti con leucemia mieloide acuta edaltrettanto nei trapianti allogenici. "Nel nostro lavoroabbiamo visto che il fumo, l'uso di sostanze tossiche inalate(cocaina), l'essere esposti durante l'orario di lavoro apolveri sono tutti fattori che favoriscono l'insorgenza delleaspergillosi", ha sottolineato Pagano. Lo studio e' importanteanche in considerazione del fatto che i farmaci anti-funginirappresentano, dopo i chemioterapici, la maggiore voce di spesaper i pazienti ematologici e spesso vengono somministratiempiricamente solo nel sospetto ma non nella certezza di unainfezione, provata da referti microbiologici. A questicosti vanno aggiunti quelli per la prevenzione. "Con questolavoro - ha concluso Pagano - vorremmo segnalare che i pazientinon sono tutti uguali e che probabilmente bisogna operare unaselezione tra quanti devono essere sottoposti a profilassi e aquanti, invece, fare un trattamento empirico, il che sitradurrebbe in una riduzione considerevole della spesasanitaria". (AGI).