(AGI) - Assisi, 10 nov. - "E' irresponsabile indebolire lafamiglia, creando nuove figure per scalzare culturalmente esocialmente il nucleo portante della persona e dell'umano". Loafferma il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco.Secono il porporato - che ha aperto ad Assisi l'Assembleastraordinaria dell'Episcopato Italiano - con il recepimento daparte dei Comuni di matrimoni gay celebrati all'estero,assistiamo a "distinguo pretestuosi che hanno l'unico scopo diconfondere la gente e di essere una specie di cavallo di Troiadi classica memoria". "La famiglia, come definita e garantitadalla Costituzione, continua - scandisce il presidente Cei -adessere il presidio del nostro Paese, la rete benefica, morale emateriale, che permette alla gente di non sentirsi abbandonatae sola davanti alle tribolazioni e alle ansie del presente edel futuro. "L'amore - ricorda Bagnasco in questo contesto -non e' solo sentimento: e' decisione; i figli non sono oggettine' da produrre ne' da pretendere o contendere, non sono aservizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti piu' debolie delicati, hanno diritto a un papa' e a una mamma". Laprolusione, tuttavia, saluta con soddisfazione qualeche passoavanti negli aiuti alle famiglie, "oggi destinatarie - rileva -di un primo doveroso sostegno, a cui auspichiamo ne seguanoaltri.Famiglie, vi ringraziamo a nome nostro, come Pastori, cheben conoscono i sacrifici che fate ogni giorno con dignita'ammirevole; vi ringraziamo a nome della comunita' cristiana, dicui moltissime di voi sono parte viva e attiva". "Nessuno siadombri - chiede Bagnasco - se anche a nome del Paese" ivescovi ringraziano le famiglie perche' sono "titolo di onore edi speranza per la nostra Terra". Il "familismo italiano",anche "se gli eccessi non fanno bene in nessuna cosa",rappresenta "il forte senso della famiglia" e quindi "deverenderci fieri in Italia e all'estero". In merito, il cardinalecita il messaggio finale del Sinodo che esprime "ammirazione egratitudine alla moltitudine di famiglie che, nella fedelta'dei giorni e degli anni, con la grazia del sacramento e lafatica quotidiana custodiscono e fanno crescere la loro"comunita' di vita e d'amore" (AGI)