(AGI) - Milano, 30 ott. - Giulio Tremonti e' indagato percorruzione dal Tribunale dei Ministri di Milano in relazione auna presunta tangente da 2,4 milioni di euro che avrebbeintascato nel 2009 da Finmeccanica quando era ministrodell'Economia nel quarto governo guidato da Silvio Berlusconi. La notizia, anticipata dal 'Corriere della Sera', ha trovatoconferma negli ambienti giudiziari. La mazzetta sarebbe stata'mascherata' dietro lo schermo di una parcella professionaleliquidata da Finmeccanica per una consulenza fiscale allostudio tributaristico Vitali Romagnoli Piccardi & Associati,che Tremonti ha fondato e che aveva lasciato una volta assuntol'incarico di ministro. In realta', il denaro sarebbe servito per 'convincere'Tremonti a dare il via libera all'acquisto della societa' americana Drs da parte del gruppo Finmeccanica, controllato dalTesoro. Oltre all'ex Ministro, i pm Roberto Pellicano eGiovanni Polizzi indagano per corruzione altre tre persone: unodei suoi commercialisti di studio, Enrico Vitali; l'expresidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini; l'exdirettore finanziario di Finmeccanica Alessandro Pansa. "Non ho mai chiesto o sollecitato nulla da Finmeccanica": lo hadichiarato Giulio Tremonti in merito alle vicenda giudiziariache lo chiama in causa. "Ben prima di entrare nel governo,insediatosi venerdi' 8 maggio 2008, mi sono cancellatodall'ordine degli avvocati e sono uscito dallo studio in basead atto notarile e perizia contabile. Ci sono rientrato solonel 2012, un anno dopo la fine del governo, come prescrive lalegge. Nel durante ho interrotto tutti i rapporti con lostudio", afferma l'ex ministro ricostruendo le tappe delle suavicenda professionale."L'operazione DRS-Finmeccanica ha interessato e coinvolto lapolitica industriale e militare di due Stati. Come risulta daidocumenti SEC e Consob - spiega Tremonti - l'operazione e'iniziata nell'ottobre 2007 ed e' stata conclusa lunedi' 12maggio 2008. Anche seguendo il calendario, si puo' dunqueverificare che, per la sua dinamica irreversibile e per la suanatura internazionale, l'operazione non era da parte mia ne'influenzabile, ne' modificabile, ne' strumentalizzabile. Inquesti termini, non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed innessun modo da Finmeccanica. Anche per questo, come sempre, hoassoluta fiducia nella giustizia", conclude Tremonti. Intanto sono state fatte stamattina delle perquisizioni nellostudio tributaristico Vitali-Romagnoli-Piccardi e associati invia Crocifisso a Milano dai carabinieri del nucleoinvestigativo della citta'. Il provvedimento non e' legato alla vicenda della presuntatangente da Finmeccanica per cui e' indagato Giulio Tremonti.Ma si tratta di un'operazione nell'ambito di un'altra indaginenata a Napoli in cui sono indagati Enrico Vitali e DarioRomagnoli, due avvocati dello studio fiscale e legale fondatodall'ex ministro, per i reati di riciclaggio, concorso inrivelazione di segreto d'ufficio e corruzione di pubblicoufficiale. Questa seconda indagine sarebbe nata a Napoli dalledichiarazioni dell'imprenditore Paolo Viscione. Ai pm partenopei, Viscione, arrestato nel 2010, avevaraccontato di avere consegnato soldi e regali all'alloradeputato e stretto collaboratore di Tremonti, Marco Milanese,in cambio della promessa di proteggerlo da un'indagine a suocarico. Stando al decreto di perquisizione esibito oggi daicarabinieri, gli indagati "custodivano e comunque gestivanodenaro e appartamenti a Marco Milanese in modo da occultare laprovenienza delittuosa e assicurare a Milanese ladisponibilita' in contanti anche con la possibilita' diutilzzare la copertura dello studio professionale, possibiledestinatario di incarichi idonei a fornire formalegiustificazione al trasferimento di denaro". I fatti sarebberostati commessi a Milano nel 2011. (AGI) .