(AGI) - Milano, 28 ott. - Gli arrestati nel blitz contro la'ndrangheta condotto dalla Procura di Milano avevano contattiad ampio raggio nel mondo politico, istituzionale,imprenditoriale e bancario. A quanto si apprende, le personeavevano rapporti con un agente di polizia penitenziaria, unfunzionario dell'Agenzia delle Entrate, un imprenditore e condei consiglieri comunali di comuni dell'hinterland milanese.Dai loro referenti ricevevano notizie, denaro e vantaggi. Tra gli arrestati figura anche un ex consigliere del Comunedi Rho (Milano), Luigi Calogero Addisi. L'accusa per lui e' diriciclaggio e abuso d'ufficio con l'aggravante di aver favoritol'associazione mafiosa. Avrebbe riciclato denaro per l'acquistodi un terreno nella zona di Rho per poi votare a favore inConsiglio comunale della destinazione d'uso che ne avrebbeaumentato il valore. Luigi Addisi, eletto nelle file del Pd, si era dimessodalla carica di consigliere comunale di Rho dopo essere statocitato in una intercettazione telefonica nell'ambitodell'indagine 'Metastasi', che riguardava sempre leinfiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia. Aveva annunciatola decisione di dimettersi sul suo profilo Facebook con leparole: "La dignita' non ha prezzo". Originario del vibonesecome diversi dei 13 arrestati, l'ex amministratore e' accusatodi essere stato direttamente interessato all'esito di una speculazione, finanziata con 300 mila euro di illecitaprovenienza, sull'acquisto di un terreno nella frazioneLucernate di Rho (MI), per edificare un vasto complessoimmobiliare ad uso abitativo. Addisi, secondo gliinvestigatori, avrebbe favorito l'approvazione di unavariazione di destinazione d'uso del terreno, superando ipreesistenti vincoli di edificabilita'. (AGI).