(AGI) - Napoli, 14 ott. - Rivelazione di segreto d'ufficio: e'quanto ipotizzano i pm di Napoli a carico del generale VitoBardi, vicecomandante generale della Guardia di Finanza,coinvolto nell'inchiesta su presunti episodi corruttivi che haportato oggi alla notifica di tre misure cautelari. Secondo laprocura partenopea, Bardi avrebbe rivelato al colonello FabioMassimo Mendella, in carcere e destinatario di una nuovamisura, il contenuto di una lettera anonima nella quale sifaceva riferimento ai rapporti tra Mendella e l'imprenditoreNazario Matacchione, arrestato oggi.? Il generale Vito Bardi,ora in pensione, e' indagato per un episodio di presuntarivelazione di segreti d'ufficio avvenuto quando era comandanteinterregionale per l'Italia Meridionale pro-tempore, e allasede della Guardia di finanza partenopea era arrivato unesposto anonimo su illeciti commessi dall'imprenditorefarmaceutico Nazario Matachione grazie alla protezione deltenente colonnello Fabio Massimo Mendella. I rapporti strettitra generale e tenente colonnello erano emersi anche nel primofilone di inchiesta, quello che ha portato a giugno in carcereMendella per aver coperto gli imprenditori Pizzicato,confermati dal generale Giuseppe Mango, che ha comandato leFiamme gialle di Napoli, e dal generale Giovanni Mainolfi, cheha ricoperto lo stesso incarico. Anche il generale Bardi, inuna denuncia presentata il 28 luglio scorso per ribadire la suaestraneita' ai fatti, li ha confermati indicando di esserestato testimone di nozze di Mendella. Il 16 giugno, a pochigiorni dal primo mandato di arresto per Mendella, l'ex mogliedi Matachione, sentita dai pm napoletani, racconta per quanto asua conoscenza Bardi avrebbe avvertito Mendella dell'esposto:"Credo nel 2010 mio marito mi disse che era stato inviato unesposto anonimo molto 'pesante' sulle loro relazioni... (e poi)che era stato chiamato dal suo comandante generale Bardi e chea seguito di tale esposto le sue societa' sarebbero statedestinatarie di una verifica". Nella casa della donna, tral'altro, e' stato sequestrato un documento intestato 'appuntoper il comandante' con oggetto 'dr. Matachione' su cartaintestata delle Gdf, di "oggettiva riconducibilita'", scrive ilgip, all'esposto anonimo del novembre 2009. Mainolfi, sentitocome persona informata sui fatti il 17 luglio scorso, raccontaai pm: "non posso escludere di aver potuto io stesso informareil Mendella dell'esposto anonimo. E questo sia perche' volevomantenere un clima di lealta' con gli ufficiali, non era poi ilcontenuto dell'indagine che rivelavo, sia perche', dando perscontato che il Mendella l'avrebbe saputo comunque dal generaleBardi, volevo evitare di alimentare un clima di reciprocosospetto". Il gip Gallo, dunque, non ritiene vi sia "unconsistente quadro indiziario per potere affermare che ilresponsabile dell'illecita rivelazione" sia il generale Bardi. Viaggi in business class e alberghi di lusso anche all'esteropagati, in cambio di verifiche fiscali 'addomesticate'. E' ilquadro che emerge dal nuovo filone d'inchiesta dell'indagineche a giugno scorso (et non a luglio come erroneamente scrittoin precedenza, ndr.) ha portato all'arresto del tenentecolonnello Fabio Massimo Mendella e che ora vede destinatari dimisure cautelari il colonnello Fabrizio Giaccone, comandantedella Guardia di finanza di Fiumicino ma anche successore aTorre Annunziata nel comando a Mendella, e l'imprenditorefarmaceutico Nazario Matachione, con farmacie in Campania e inaltre regioni. Misura cautelare bis anche per Mendella, eindagini in corso per identificare altre persone. L'ipotesi direato e' di concorso in corruzione: gli episodi contestati agliindagati sono riferiti al periodo in cui Giaccone era a TorreAnnunziata e Mendella al Nucleo di Pt di Napoli. In qualchecaso nelle farmacie di Matachione sarebbero state assuntepersone segnalate dai due ufficiali. (AGI)