(AGI) - Roma, 6 ago. - All'ospedale Ca' Foncello di Treviso e'stata diagnosticata una forma di lebbra su un pazientericoverato presso il reparto di malattie infettive. La diagnosie' stata fatta nella giornata di oggi. Il paziente, un uomo dinazionalita' bengalese di 37 anni, in Italia da circa 8 anni,e' residente nel Comune di Quinto di Treviso. Ne da' notizia ilPresidente della Regione del Veneto Luca Zaia che, non appenainformato dal direttore generale dell'Ulss 9 Giorgio Roberti edal direttore generale della sanita' veneta Domenico Mantoan,ha incaricato quest'ultimo di "alzare al massimo livello lasorveglianza sanitaria, la prevenzione e la profilassi su tuttoil territorio, sia a livello ospedaliero che territoriale". Il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 9 ha attivato iprotocolli del caso che prevedono la visita dermatologica sulle5 persone conviventi con il paziente. Il controllo verra'eseguito presso la Dermatologia del Ca' Foncello. "Si tratta diun segnale molto brutto - sottolinea Zaia - che testimonia comepurtroppo le nostre preoccupazioni sulla ricomparsa di malattieda tempo debellate fossero fondate. Una giovane donna morta diTbc poco tempo fa, oggi questo caso di lebbra - aggiunge Zaia -sono elementi che provano il ritorno di patologie, perlopiu'infettive, che qui erano scomparse da 200 anni, nei confrontidelle quali l'attenzione del nostro sistema sanitario e' esara' massima. Il nostro primo obiettivo - prosegue ilGovernatore - e' quello di salvaguardare la salute pubblica equella di ogni singolo cittadino Veneto e lo faremo mettendo incampo tutte le elevate professionalita' dei nostri medici el'intera organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale.Oggi piu' che mai - prosegue Zaia - dobbiamo tenere alta laguardia, a cominciare dai siti, che tra l'altro i nostricontrolli hanno dimostrato essere assolutamente inadatti alloscopo, dove il governo nazionale impone di ricoverare gliimmigrati dell'operazione Mare Nostrum, i primi da tenere sottocontrollo sanitario perche' purtroppo la quasi totalita' deimigranti provengono da Paesi dove profilassi e prevenzione diqueste malattie non esistono, e questo a salvaguardia di tutti,migranti compresi". Il paziente bengalese era stato ricoverato per sintomatologiadi tipo cardiologico in unita' coronarica. E' stato effettuatouno studio emodinamico e sulla base della sintomatologia sonostate effettuate biopsie cutanee che, refertate dopo il temponecessario, hanno dato esito di una forma di lebbra. Inmalattie infettive e' iniziato trattamento specifico in accordocol centro di riferimento nazionale di Genova. Si tratta,precisano i sanitari, di una malattia poco contagiosa che,sinora, la letteratura scientifica ha quantificato in unadecina di casi l'anno in Italia. Sulla questione una conferenzastampa si terra' domani mattina, alle ore 11, presso ladirezione sanitaria dell'Ospedale Ca' Foncello di Treviso. .