(AGI) - Avellino, 11 giu. - "Fin dall'inizio delle indagini nonsono emerse responsabilita' a carico dell'autista". Ilprocuratore di Avellino Rosario Cantelmo non esclude che nelcorso del processo sull'incidente avvenuto il 28 luglio scorsolungo l'autostrada A16 Napoli-Canosa all'altezza del viadottoAcqualonga l'autista possa diventare parte offesa. Ciro Lamettaguidava il bus Volvo precipitato in seguito al cedimentodell'impianto frenante e delle barriere di protezione delviadotto. Risulta indagato assieme ad altre 4 persone peromicidio colposo plurimo e disastro colposo. "Non ho ancora visionato la perizia - sottolinea Cantelmo -ma dai colloqui con i periti la posizione di Lametta eraabbastanza chiara sin dall'inizio". "Nell'incarico conferito aiperiti avevamo posto dei quesiti sulla tenuta delle barriere -aggiunge - che erano inadeguate in quanto vecchie. Bisognavastabilire se, pur essendo inadeguate, con una perfettamanutenzione avrebbero potuto reggere all'impatto. Pare inveceche gli ancoraggi fossero talmente deteriorati, che al primourto i new jersey si sono spostati e successivamente sonoprecipitati". Sulle conclusioni alle quali sono giunti iconsulenti Alessandro Lima, Vittorio Giavotto, Andrea Demozzi eLorenzo Caramma non anticipa considerazioni. Per CantelmoAutostrade per l'Italia dovra' chiarire le proprieresponsabilita'. La procura di Avellino nei mesi scorsi avevainviato ad altre procure una segnalazione su trattiautostradali particolarmente esposti alle intemperie. Da qui ilsequestro del tratto autostradale toscano. "Per Aspi -riferisce il procuratore di Avellino - il deterioramento degliancoraggi e' dovuto all'impiego del sale e dunque bisognaverificare lo stato delle barriere dove se ne fa un massiccioimpiego". (AGI).