Condannati a 16 anni i due giovani che spararono a Bortuzzo
Secondo il giudice, fu premeditata l'aggressione nella quale il nuotatore ha perso l'uso delle gambe

Furono premeditati quei colpi di pistola sparati all'Axa, quartiere alla periferia di Roma, la notte fra il 2 e il 3 febbraio scorso all'indirizzo del nuotatore 19enne Manuel Bortuzzo, che ha perso l'uso delle gambe dopo essere stato colpito alla schiena, e della fidanzata Martina Rossi, che si salvò solo per un miracolo. Lo ha deciso il gup Daniela Caramico D'Auria che ha condannato, in abbreviato, a 16 anni di reclusione (invece dei 20 chiesti dalla procura) i due giovani di Acilia Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, imputati di duplice tentato omicidio, porto, detenzione e ricettazione della pistola calibro 38 e di rissa scoppiata in un pub con una banda di pusher rivali poco prima della sparatoria. Una vicenda che si è chiusa in primo grado nel giro di pochi mesi.
Queste le tappe principali:
- 3 febbraio 2019 - gli investigatori ipotizzano subito una scambio di persona. Manuel, quando viene colpito, era con la ragazza vicino a un distributore automatico di sigarette. La coppia non era stata al pub, dove si erano fronteggiate bande rivali di Acilia, e non aveva preso parte ad alcuna rissa. Dopo tre giorni di attesa e speranze, arriva dai medici del San Camillo il verdetto che nessuno avrebbe voluto ascoltare: Manuel, per la lesione midollare completa, non potrà più camminare.
- 6 febbraio 2019 - Marinelli e Bazzano, fermati dalla polizia, ammettono di aver sparato e colpito Bortuzzo per errore. Versione ripetuta al pm, anche se poi i due fanno scena muta davanti al gip.
- 8 febbraio 2019 - il gip Costantino De Robbio convalida il provvedimento di fermo e firma una misura di custodia cautelare in carcere, ritenendo "altamente probabile il rischio di reiterazione dei delitti della stessa specie di quello contestato".
- 23 settembre 2019 - il pm Elena Neri chiede 20 anni di reclusione per i due imputati. Il difensore di parte civile della famiglia Bortuzzo chiede 10 milioni di euro a titolo di risarcimento dei danni.
- 9 ottobre 2009 - il gup condanna i due imputati a 16 anni, facendo cadere solo l'aggravante dei futili motivi, e dispone il pagamento di provvisionale pari a 300 mila euro.
"La sentenza non mi restituirà le gambe"
"La sentenza non cambia le cose: non mi restituirà certamente le gambe". E' la prima reazione di Manuel Bortuzzo alla condanna a 16 anni per i due aggressori. "In questo momento - spiega il nuotatore - penso esclusivamente a riprendermi, consapevole che la giustizia debba fare il suo corso. Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione".
"Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo e gli insegnamenti dello sport mi stanno aiutano in questa nuova dimensione", ha aggiunto Bortuzzo, "il destino non si può cambiare, ma posso indirizzare la mia realtà: non posso fare quello di prima? Farò altre 100 mila cose con impegno e sempre col sorriso".
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