Tra cinquant'anni moriranno 152mila persone all'anno a causa di eventi estremi legati al surriscaldamento climatico se non verranno adottate misure per contrastare l'emissione di gas ad effetto serra e per proteggere i cittadini; e questi decessi avverranno soprattutto in Europa meridionale, ovvero Italia, Spagna e Francia del Sud. L'allarmante previsione è di un gruppo di scienziati, il cui studio realizzato per lo European Commission Joint Research Centre, è stato pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health. Gli scienziati hanno utilizzato modelli di previsione per ipotizzare quanto spesso e dove si verificheranno i diversi tipi di disastro atmosferico (a cominciare da ondate di calura straordinarie, incendi e alluvioni).
L'impatto, se non verranno prese misure per frenare il surriscaldamento climatico, sarà devastante e interesserà due persone su tre in Europa, un totale stimato di 351 milioni di persone. Per fare un raffronto, basti pensare che tra il 1981 e il 2010, è stato interessato da cosiddetti eventi estremi solo il 5% degli europei, ovvero 25 milioni di persone. In sostanza il numero de decessi, secondo i ricercatori, è destinato ad aumentare di 50 volte entro il 2100, ovvero 152mila all'anno (le vittime erano state 3mila tra il 1981 e il 2010). I più colpiti ovviamente coloro che vivono in Sud Europa, dove il numero delle vittime crescerà di 64 volte.
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