Temperature percepite superiori ai 40°, boschi secchissimi che si incendiano come cerini (con l’aiuto di qualche piromane). Stiamo vivendo un’estate eccezionalmente calda? Forse, ma la risposta arriverà tra qualche mese, quando si integreranno i dati raccolti su tutta la Terra. Per il momento, non possiamo fare altro che registrare la sensazione di vivere in un mondo sempre più caldo.
Quanto è oggettiva questa sensazione?
James Hansen, professore alla Columbia University dopo avere fatto la sua carriera come esperto di clima alla NASA, insieme a due colleghi ha analizzato 65 anni di dati sulla temperatura registrata nell’emisfero nord in estate. Hanno iniziato ad esaminare i dati raccolti tra il 1951 e il 1980 e hanno messo in grafico la frequenza relativa ai valori della temperatura.
E’ emersa una “campana” con i valori più frequenti della temperatura al centro mentre i valori più bassi sono a sinistra e più alti a destra. Hanno definito il centro della campana (la zona grigia nel grafico) la zona della normalità. A sinistra (in azzurro) troviamo i valori di temperature più fresche e a destra (in arancio) quelle più calde della media. Come in tutte le distribuzioni, è poi possibile definire le zone estreme nella coda della distribuzione della campana, sia a destra, estremamente caldo, sia a sinistra, estremamente freddo.
La campana di Hansen
Hansen e collaboratori hanno poi ripetuto il lavoro per i valori delle temperature registrate tra il 1983 e il 1993, tra il 1994 e il 2004 e tra il 2005 e il 2015, tenendo come valori di riferimento della normalità quelli della distribuzione misurato tra il 1951 e il 1980.
Sul sito del New York Times si può seguire l’impressionate spostamento della campana verso le temperature più alte con l’apparire, sempre più frequente delle temperature estreme (rosso scuro), che erano pressochè sconosciute negli anni ’50.
GUARDA QUI LA CAMPANA ANIMATA SUL NEW YORK TIMES
Il confronto tra la campana della distribuzione delle temperature tra il 1951 e il 1980 (a sinistra nella figura) e quella del 2005-2015 (a destra) non ha bisogno di grandi commenti. Tra il 2005 e il 2015 il 75% delle temperatura cade nella categoria che nel periodo 1951-1980 sarebbe stata definita calda e il 15% nella categoria molto calda che, ripetiamolo, era praticamente assente nel trentennio di riferimento
Morale: le estati sono effettivamente diventate mediamente sempre più calde, con punte estreme sempre più frequenti. Purtroppo il riscaldamento globale non è una impressione individuale, è una triste realtà con la quale dobbiamo convivere