(AGI) - L'Aquila, 30 apr. - A sei anni dal terremoto che hasconvolto L'Aquila e il suo territorio, riapre uno dei suoimonumenti simbolo. La grande Basilica di San Bernardino daSiena, fatta costruire con il sostegno economico delle famigliepiu' importanti della citta' alla fine del quattrocento da SanGiovanni da Capestrano per ospitare le sacre spoglie del santosenese morto all'Aquila nel 1444, torna agli antichi splendori.Grazie ad un restauro durato quattro anni e' statominuziosamente ricomposto un complesso monumentale fortementedanneggiato dal sisma, riscoprendo anche testimonianzedell'edificio tardo gotico, cancellato dall'altro disastrososisma che cambio' il volto dell'Aquila: quello del 2 febbraio1703. Un risultato importante se si considerano le grandidimensioni della chiesa e le numerose ed importanti opered'arte che conserva, un traguardo raggiunto anche grazie ad unlavoro sinergico tra il Provveditorato interregionale alleOpere Pubbliche Lazio Abruzzo Sardegna - sede coordinata diL'Aquila - le Soprintendenze per Beni Architettonici ePaesaggistici e Storici Artistici ed Etnoantropologici perl'Abruzzo e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provinciadell'Aquila. In particolare la Fondazione Carispaq hainteramente finanziato, con un importante stanziamento, ilrestauro del prezioso soffitto ligneo, opera dello scultoreFerdinando Mosca di Pescocostanzo (1723 - 1727) e del pittoreGirolamo Cenatiempo, artista allievo di Luca Giordano, che viha raffigurato episodi della vita di San Bernardino. Unintervento diretto dall'ex Soprintendente Beni StoriciArtistici ed Etnoantropologici per l'Abruzzo, Lucia Arbace, edeseguito dalle imprese Iciet Srl e Carnicelli Dario Srl, che hapermesso di riportare alla luce l'originario aspetto dellagrande opera che oggi si presenta con il fondo di un azzurrointenso. Il restauro dell'edificio di culto appaltato dalProvveditorato interregionale alle Opere Pubbliche per Abruzzo,Lazio e Sardegna ed eseguito dalla ATI Donati Spa ed EMERestauri Srl, ha riguardato in un primo momento, la cupolagravemente lesionata, la quale e' stata innanzituttoconsolidata e poi restaurata; si e' proceduto alla riparazionedi tutto il resto del corpo della Basilica. Particolareattenzione e' stata posta al campanile per i vasti crolli cheaveva subito, mentre la torre campanaria e' stata restauratagrazie ad una serie di consolidamenti conservativi, sia da unpunto di vista strutturale che da un punto di vistadell'apparato murario. E' stato eseguito, in questo caso, unminuzioso lavoro di monitoraggio e catalogazione a terra per ilrecupero di tutte le pietre cadute dopo il crollo, riutilizzateper la ricostruzione della torre e della cella campanaria. "E'sicuramente uno degli interventi piu' importanti che ilProvveditorato ha eseguito sul territorio - dichiara RobertoLinetti, provveditore interregionale alle Opere Pubbliche - perl'importo, circa 13 milioni di euro, per la durata del cantierecirca due anni, ma soprattutto per la complessita'dell'intervento, sia per le scelte tecniche effettuate, siaperche' ha coinvolto tante imprese specializzate nelle diversediscipline del restauro. Per questi motivi oggi siamo moltosoddisfatti del risultato ottenuto e soprattutto diriconsegnare alla citta' uno dei suoi luoghi simbolo". Non e'stata naturalmente trascurata l'illuminazione del meravigliosoedificio: il nuovo impianto, che interessa sia la facciata chel' interno, progettato dall'architetto Francesca Storaro e'stato realizzato attraverso il posizionamento strategico delleluci, tutte a led, valorizzando le architetture rinascimentali(per quanto riguarda la facciata) e settecentesche(all'interno) della Basilica che rimarra' illuminata anche dinotte. Un percorso condotto in stretta collaborazione con laSoprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisticidell'Abruzzo che, sin dal primo intervento di consolidamentosulla cupola, ha partecipato attivamente - all'internodell'ufficio di Direzione lavori - alla definizione degliaspetti esecutivi del restauro, dei materiali, delle sceltecromatiche. (AGI).