L'autopsia sul cadavere della donna ha confermato la morte violenta mentre il compagno, un cittadino marocchino, che si trova in stato di fermo accusato di omicidio tramite il suo legale respinge ogni accusa a suo carico. Resta per il momento un piccolo giallo la morte di Marianne Obrist, 39 anni altoatesina, separata, che nel pomeriggio di lunedì scorso è stata rinvenuta senza vita nell'appartamento dove viveva con il compagno al civico 9 di via Wolkenstein a Millan nei pressi di Bressanone in Alto Adige. L'esame autoptico ha confermato che la donna è' stata uccisa escludendo così una remota ipotesi di suicidio. L'autopsia ha rilevato che la donna è stata più volte colpita da un oggetto, verosimilmente ad una mazza da baseball, e da una serie di coltellate. Sul corpo di Marianne Obrist, che come il compagno era disoccupata, sono state riscontrate gravi lesioni, dalla spalla alle gambe. L'indiziato di delitto, Rabih Badr, 34 anni originario del Marocco, si trova in stato di fermo in carcere in attesa dell udienza di convalida che dovrebbe tenersi nella giornata di oggi. L'uomo, come ha riferito l'avvocato difensore Martin Fill, avrebbe detto che quando era rincasato da Bolzano aveva trovato Marianne riversa sul divano e che stava perdendo parecchio sangue. La versione di Badr sin da subito aveva lasciato non poche perplessità agli investigatori.