Alla vigilia di una domenica elettoralmente molto importante (si vota per le elezioni regionali in Sicilia, ma anche per il municipio romano di Ostia) lo scenario degli orientamenti di voto sembra essere uscito dal sostanziale immobilismo degli ultimi mesi, accennando a prendere una direzione.
Prima di capire se (e in che modo) le elezioni di questa domenica potranno influire sull’agenda politica e sulle intenzioni di voto, vediamo cosa ci dicono i dati sulla situazione odierna. La nostra Supermedia ci dice che, in base ai sondaggi effettuati negli ultimi 15 giorni da 6 differenti istituti demoscopici, il Movimento 5 stelle sembra aver ripreso leggermente quota, staccando il Partito Democratico di un punto.
Questa è in effetti la prima novità: i democratici calano sensibilmente, e per la seconda settimana consecutiva sono sotto il 27%. Era da inizio maggio che i primi due partiti non erano divisi da un gap così “ampio” – e questo in realtà ci dà la misura di quanto il testa-a-testa sia stato, e continui ad essere, così serrato.
Forza Italia avanza ma rimane dietro la Lega
La seconda novità riguarda il centrodestra, che fa registrare un nuovo record annuale (i tre partiti della coalizione sfiorano il 34%) ancora una volta grazie soprattutto al buon dato di Forza Italia, che migliora il suo precedente “best” salendo oltre il 14% – anche se la Lega rimane davanti di circa mezzo punto.
Poche novità invece per quanto riguarda i “piccoli”. Articolo 1 – MDP non riesce ad approfittare del calo dei consensi che colpisce il PD, rimanendo a poco più del 3%. Neanche Sinistra Italiana risulta in crescita, restando allo stesso valore (2,3%) registrato il mese scorso, leggermente dietro Alternativa Popolare. Per il leader del partito, Angelino Alfano, le imminenti elezioni nella sua regione natale saranno un test di primaria importanza, forse più che per altri.
La posta in gioco in Sicilia
Già, la Sicilia. A queste elezioni regionali, molto importanti per diversi motivi (due su tutti: la Sicilia è la maggior regione italiana per estensione e il voto del 2012 costituì per molti versi un’anticipazione di quelle che furono le elezioni politiche di pochi mesi dopo) Agi ha dedicato diversi approfondimenti. Qui ci limitiamo a richiamare per sommi capi la posta in gioco in queste elezioni: infatti, se è vero che sarà eletto immediatamente Presidente il candidato che riceverà più voti, la vera incognita è sulla maggioranza che si dovrà formare in Assemblea Regionale dopo le elezioni.
A differenza che nelle regioni a statuto ordinario (dove la legge elettorale assegna alla coalizione del Presidente eletto la maggioranza dei seggi), in Sicilia è previsto un “premio di governabilità” alle liste che appoggiano il vincitore, ma questo premio potrebbe non bastare. Vista la varietà dei candidati “di peso” (Musumeci per il centrodestra e Cancelleri per il M5S sono in pole position, ma occhio al risultato di Micari e Fava rispettivamente di PD e sinistre) non è affatto scontato che il futuro Presidente possa godere di una maggioranza autonoma.
Il giorno della verità per Virginia Raggi
Ma, come detto, questa domenica si voterà anche nel municipio romano di Ostia: un voto niente affatto secondario, per vari motivi: innanzitutto, con i suoi oltre 200mila residenti, Ostia costituisce una realtà demograficamente molto “pesante”; inoltre, il municipio fu commissariato nel giugno 2015 per le vicende di “Mafia capitale”, e a differenza del comune – commissariato a sua volta pochi mesi dopo, a seguito delle dimissioni di Marino, e in cui si rivotò già nella primavera 2016 – lo è stato per oltre due anni.
Ma c’è anche un altro motivo per cui guardare con attenzione a questo voto: si tratta infatti del primo test elettorale, entro il territorio del comune di Roma, per il Movimento 5 stelle. Da questo voto potrebbero emergere importanti indicazioni circa l’effettivo gradimento della giunta Raggi, ed Ostia è in effetti un laboratorio privilegiato: alle comunali 2016, infatti, Virginia Raggi ottenne ben il 43,6% dei voti al primo turno nel municipio di Ostia.
Un risultato che sarà difficile replicare, anche perché gli avversari sono molto agguerriti: in particolare il centrodestra punta dichiaratamente a vincere al ballottaggio con Monica Picca, contando anche sui voti degli estremisti di CasaPound che qui potrebbero “fare il botto” raggiungendo addirittura un risultato a doppia cifra ed eventualmente apparentandosi al secondo turno.
La candidata dei 5 stelle Giuliana Di Pillo è comunque la favorita, anche perché non c’è solo il centrodestra a tentare di intercettare i delusi della Raggi: il PD cercherà di portare il proprio candidato Athos De Luca davanti agli altri sfidanti, ma il risultato particolarmente negativo di Giachetti in occasione delle comunali (24% al ballottaggio) non permette di essere molto ottimisti.
L’esito finale si avrà comunque due settimane dopo, domenica 19 novembre, con il ballottaggio. A quel punto, la partita di Ostia potrebbe rafforzare o invertire una tendenza che inevitabilmente si innescherà a partire dal risultato delle elezioni in Sicilia.