Il presidente Donald Trump tira un sospiro di sollievo: l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, uno degli uomini più ricchi del pianeta e suo potenziale sfidante più temibile, ha annunciato che non correrà per la Casa Bianca nel 2020. “Penso che avrei battuto Donald Trump all’elezione generale”, ha scritto in un editoriale su Bloomberg News, comunicando la sua decisione. “Ma sono consapevole della difficoltà di vincere la nomination democratica in un campo così affollato”, ha spiegato Bloomberg che aveva flirtato con la presidenza già nel 2016 ma come indipendente. Lo scorso autunno si era invece iscritto al partito dell’Asinello per sondare il terreno tra i votanti alle primarie dem. Le chance si sono rivelate ridotte per il 77enne miliardario, bianco, centrista e fortemente legato a Wall Street, in un partito dalla base sempre più liberal, giovane a aperta alla diversità.
Bloomberg era stato eletto sindaco di New York nel 2002 come repubblicano. Ha governato la città più grande d’America fino al 2013. Durante il suo mandato da primo cittadino è passato con democratici ed è poi diventato indipendente. Da sempre sostiene cause tradizionalmente progressiste come la lotta al cambiamento climatico e il controllo sulle armi ma rivendica con orgoglio politiche a favore delle imprese. Bloomberg ha definito Trump “una minaccia per il Paese” e ha esortato i democratici a non svoltare troppo a sinistra. “Non possiamo consentire al processo delle primarie di trascinare il partito all'estremismo, riducendo le nostre possibilità di vittoria all’elezione generale”, ha ammonito l'ex sindaco.
Anche la possibile discesa in campo di un altro democratico moderato, l’ex vice presidente Joe Biden, ha giocato un ruolo importante nella decisione di Bloomberg di rinunciare, oltre alle complicazioni legate al suo impero d’affari. “È essenziale nominare un democratico nella posizione più forte possibile per battere Donald Trump e riunificare il Paese”, ha rimarcato Bloomberg, sottolineando la necessità di non disperdere i voti anti-Trump perché si otterrebbe un effetto boomerang: la sua conferma "per altri quattro anni" alla Casa Bianca.