Il mistero dei Rogue Planet, gli impostori astrofisici che per la scienza sono un enigma
Sono trovati per caso, si tratta di pianeti orfani, o nomadi, con una massa che esercita un campo magnetico molto superiore ai pianeti. E da anni interrogano gli astrofisici sulla loro natura e la loro origine

Conosciamo più di 3800 pianeti extrasolari e sappiamo che una dozzina di questi è orfano perché riveliamo un pianeta che si muove nello spazio interstellare senza orbitare intorno a nessuna stella.
Questi pianeti orfani, o nomadi, sono chiamati in inglese rogue planet perché sono considerati degli impostori astrofisici. Vengono trovati per caso perché agiscono da microlente gravitazionale e fanno variare la luminosità di una stella di sfondo con la quale si trovano ad essere perfettamente allineati.
L’effetto viene rivelato nel corso di grandi lavori di copertura del cielo alla ricerca di oggetti poco luminosi, tipicamente nane brune, stelle che non sono riuscite ad accendersi perché hanno una massa troppo bassa. Quando con il microlensing gravitazionale si misura una massa pari a 10 volte quella di Giove ci si pone il problema se l’oggetto che si è trovato sia una nana bruna o un pianeta massivo che è stato espulso dal suo sistema planetario a seguito di una violenta interazione gravitazionale con altri pianeti.
Il confine tra i due tipi di corpi celesti è poco definito e riuscire a misurarlo sarebbe un grande aiuto per coloro che sviluppano le teorie sull’accensione delle stelle ma anche sulla formazione dei pianeti.
Lo studio delle nane brune e quello dei pianeti extrasolari sono branche giovani dell’astronomia che sono iniziate insieme nel 1995, grazie al lavoro degli astronomi ottici, e che hanno proceduto in modo indipendente fino ad oggi, quando le loro strade si sono incrociate.
Nel 2001 si era scoperto che le nane brune emettono anche in radio e la cosa aveva fatto capire che le stelline hanno una forte attività magnetica. Difficile capire da dove abbia origine, ma è stato proprio per studiare il campo magnetico di 5 nane brune che un gruppo di radioastronomi ha ottenuto tempo di osservazione con il Very Large Array, in New Mexico.
Uno dei 5 oggetti, Simp J01365663+0933473, ha rivelato di avere una massa pari a 12 volte quella di Giove ma un campo magnetico 200 volte superiore al quello del gigante del sistema solare. Paragonata al nostro Sole (che ha temperatura superficiale di 5.500 °C), Simp J01365663+0933473 è frescolina e supera a malapena gli 800°C.
Dal momento che il limite convenzionale tra una nana bruna ed un pianeta è posto a 13 masse gioviane, è chiaro che Simp J01365663+0933473 è proprio nella zona di confine. E’ una stella o un pianeta? Cosa produce un campo magnetico così forte?
Sono questi gli interrogativi che si pongono i radioastronomi, ma il titolo del loro articolo è molto conservativo e parla solo di temperatura e campo magnetico di nane brune( “The Strongest Magnetic Fields on the Coolest Brown Dwarfs“). Gli autori non parlano esplicitamente di pianeti, ma non nascondono che pensano, nel caso si tratti di un pianeta, di avere trovato un nuovo modo di rivelare i pianeti orfani e molto magnetici.
Visto l’interesse che riscuotono le ricerche sui pianeti extrasolari, si capisce la soddisfazione dei radioastronomi che vedono la possibilità di entrare in un nuovo campo che era di pertinenza solo degli astronomi ottici.
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