Da lunedì primo luglio i visitatori del Johnson Space Center di Houston potranno vedere il centro di controllo delle missioni Apollo recentemente restaurato al suo antico splendore.
L’inaugurazione è stata fatta venerdì scorso dall’amministratore della NASA insieme a Eugene Kranz, mitico direttore di volo di tutto il programma Apollo. Nell’organizzazione del centro di controllo, dove ogni squadra di tecnici aveva un colore, Kranz era a capo della squadra bianca, quella diventata famosa con il film Apollo 13. In effetti, c’era lui, con i suoi mitici gilet bianchi, anche a seguire Apollo 11.
Nella control room lui era di casa, conosceva ogni postazione, dove sedevano i responsabili di tutti gli aspetti della missione che lui chiamava, uno dopo l’altro, per avere il loro “go” oppure “no go” prima di prendere la decisione finale che spettava a lui. Se non avete mai letto il suo famosissimo libro “Failure is not an option” siete ancora in tempo per un rapido ripasso.
La Control Room di Houston è un pezzo di storia americana sia perché il suo schema (progettato da Chris Kraft) con 4 file di postazioni che guardano i grandi schermi a parete è diventato il modello di tutti i centri di controllo in giro per il mondo, sia perché qui è stata fatta la storia del volo umano. Dichiarata National Historic Landmark nel 1985, non era più utilizzata dal 1992, quando si era deciso di trasferire le operazioni in una control room nuova fiammante. La vecchia signora, non più curata, era ammuffita mentre i passanti prendevano souvenir dell’epoca eroica dell’avventura spaziale e il tempo faceva staccare l’intonaco e rovinava gli schermi alle pareti.
L’idea di restaurarla per trasformarla nella testimonianza di un pezzo di storia era nell’aria da molto tempo, ma è stato l’avvicinarsi del cinquantenario della missione Apollo che ha dato la spinta per raccogliere i fondi necessari ed iniziare i lavori.
Il confronto tra la control room immortalata durante le missioni Apollo e quella restaurata fa capire con quanta cura abbiano lavorato i “restauratori” che hanno passato al setaccio sia il Johnson Space Flight Center, sia e-bay per ritrovare pezzi di arredamento e di tecnologia vintage.
L’onnipresente Kranz (oggi 86enne) ha supervisionato l’operazione e si è dichiarato soddisfattissimo del risultato che, dice, lo ha fatto tornare indietro di 50 anni.
Si è deciso di dare un’immagine viva della Control Room, come se gli occupanti se ne fossero appena andati. Sulle postazioni di lavoro ci sono i manuali ed i piani di volo (completi della matite Nasa) insieme a computer vintage, lattine d’epoca, telefoni preistorici, auricolari, tazze, pacchetti di sigarette e posaceneri. Perché allora era normale fumare nei luoghi di lavoro, come si vede chiaramente nell’immagine del tripudio della sala di controllo dopo l’ammaraggio dei Apollo 11 il 24 luglio 1969.