Inseminare le nuvole per far piovere non funziona. Peggio: non serve

La Cina ha messo in piedi un progetto monumentale destinato a fallire

Inseminare le nuvole per far piovere non funziona. Peggio: non serve

La Cina avrebbe deciso di lanciare il più vasto progetto di inseminazione delle nuvole che sia mai stato immaginato. Il sistema, che prevede un'enorme rete di camere di combustione installate sulle montagne tibetane, secondo i ricercatori coinvolti nel progetto potrebbe aumentare le precipitazioni nella regione fino a 10 miliardi di metri cubi all'anno - circa il 7 per cento del consumo totale di acqua della Cina.

Come funziona il 'rain-maker'

Le camere bruciano combustibile solido per produrre ioduro d'argento, un agente di semina delle nuvole con una struttura cristallina simile al ghiaccio. In tutto è prevista l’installazione di decine di migliaia di camere, che saranno costruite in località selezionate dell'altopiano tibetano per produrre precipitazioni su un'area totale di circa 1,6 milioni di chilometri quadrati (620.000 miglia quadrate), ovvero tre volte la dimensione della Spagna. Sarà il più grande progetto del mondo.

Inseminare le nuvole per far piovere non funziona. Peggio: non serve
Shi Guangde / XINHUA 
Nuvole sulle montagne di Huangshan vicino la città di Huangshan

Anche se qualcuno mi ha definito l’uomo delle nuvole, non sono esperto di inseminazioni artificiali delle nubi; quanto so l'ho appreso dalla lettura di alcuni articoli. Qui esprimo alcune considerazioni generali.

Perché non può funzionare

A mia conoscenza, l'inseminazione artificiale delle nubi non funziona, o meglio non vi sono evidenze scientifiche che funzioni. Tuttavia non è che ci siano molti studi in merito, se non altro per il motivo che, non avendo un laboratorio gemello in cui poter condurre esperimenti simili con e senza tecnica, è impossibile avere la controprova.

Il problema maggiore resta comunque quello del numero di particelle necessarie a favorire la condensazione del vapore acqueo, considerando che il numero di goccioline in una nube dipende da quante particelle ci sono, e non sempre le correnti trasportano le particelle dove si vorrebbe. Questo in realtà è il limite sostanziale per cui gli esperimenti falliscono (e - per inciso - per lo stesso motivo posso sostenere senza ombra di dubbio che pure i cannoni antigrandine non possono funzionare per lo stesso motivo).

Inseminare le nuvole per far piovere non funziona. Peggio: non serve
Chen Bin / XINHUA 
Campi nella contea di Jingning, nella provincia nordcoccidentale del Gansu 

Il problema infatti sta: 

  1. nel numero di particelle necessarie (troppe) 
  2. nel fatto che, specialmente nei temporali, l'aria viene dispersa su volumi così grandi che ci vorrebbero quantitativi ingenti di particelle per avere una speranza che l'intera nube temporalesca possa creare più particelle. 

Considerando la violenza delle correnti in un temporale, ciò è fantascienza al momento. Un ulteriore problema è che, dato che il quantitativo di vapore acqueo è finito (nel senso di non infinito), se ci fossero più nuclei di condensazione, si creerebbero più goccioline di nube, e quindi più nubi, ma queste rischierebbero di non riuscire a crescere e diventare sufficientemente grandi da innescare la precipitazione. Potrei così avere più nubi ma paradossalmente meno precipitazioni.

E se anche funzionasse non servirebbe

Infine, una questione spesso trascurata è che, se anche riuscissi (e, ripeto: a oggi non ci sono evidenze scientifiche di riuscite in esperimenti siffatti) nell'intento di creare più nubi con più gocce d'acqua nella località A, esse si formerebbero a spese del vapore acqueo lì presente (in A) il quale, se non fosse condensato lì, sarebbe probabilmente andato a condensare altrove (nei luoghi B). Facendolo condensare in A, pertanto, lo si sottrarrebbe a B. E magari B potrebbe non esserne felice, quindi potrebbe escogitare altri macchinari per far piovere in B sottraendolo ad altri luoghi C, ecc. ecc.

Detto questo, a quanto si deduce dall'articolo, una differenza sostanziale con gli esperimenti passati è che i cinesi vorrebbero fare questo esperimento a grande scala, e non a scale molto locali come era successo negli esperimenti precedenti. Se il fatto che non funzioni a scala locale, per quanto detto sopra, è dimostrato da quanto ho detto sopra, a grande scala diciamo che qualche possibilità in più potrebbe esserci, a patto di immettere in atmosfera quantità monumentali di particelle che possano fungere da nuclei di condensazione. Ammesso che il marchingegno funzioni, quello che i cinesi dovranno poi verificare è quanto economico sia il progetto, e quali conseguenze ambientali (sull'ecosistema e sulla popolazione) potrebbero derivare dall'immissione così massiccia di particelle di ioduro d'argento nell'atmosfera.

 



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