Siete in vena di scherzi ma a corto di idee? Nessun problema, potete chiedere aiuto all’intelligenza artificiale. Janelle Shane, una ricercatrice che addestra reti neurali a fare dello humour, ha raccolto su http://aiweirdness.com una serie di liste a partire da cui la rete genera nuovi scherzi, acquisendo parole e frasi e combinandole in maniera nuova.
In effetti emergono degli scherzi inaspettati, alcuni un po’ difficili da capire per le intelligenze naturali. Traducendo quasi alla lettera, la rete neurale suggerisce di mettere delle biglie nel portasapone o del colorante alimentare nella cassetta delle lettere, addirittura di togliere la maniglia dalle scarpe di tuo figlio o nascondere una sveglia nella tastiera di qualcuno che non è molto bravo a scrivere al computer.
Questi scherzi ci fanno ridere, ma la loro comicità deriva dal fatto di essere talmente lontani dal modo di ragionare umano da risultare surreali. È però interessante questo tentativo di generare l’umorismo in un’intelligenza artificiale, perché si ritiene che il senso dell’umorismo viaggi insieme all’intelligenza. Oltre che dal senso comune questa accoppiata è stata recentemente confermata da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Ulrike Willinger e pubblicato sulla rivista “Cognitive Processing”. Questo studio afferma che per capire battute e barzellette il cervello deve essere dotato di una certa agilità mentale, in modo da poter apprezzare improvvisi cambi di significato e il mescolamento di contesti.
Il senso dell’umorismo può essere una caratteristica non solo umana, come mostrano alcuni divertenti esempi nei delfini, scimpanzé o bonobo. L’umorismo deriva anche “dall’abilità di mettere assieme cose molto strane, e spesso illogiche, creando connessioni che scatenano emozioni positive” come ci dice Panksepp, studioso dei meccanismi neurali legati alle emozioni e queste specie hanno la capacità di avere queste intuizioni.
Forse l’umorismo non è precluso all’intelligenza artificiale, ma la rete neurale può avere qualche difficoltà in campo umoristico perché la sua caratteristica è di trovare regolarità in una serie di dati, per poi creare, in autonomia, nuovi esempi coerenti con le regole. In altre parole si tratta di proporre soluzioni nuove, ma coerenti con la base di dati di partenza. Questo è, ad esempio, quel che accade nel caso delle previsioni meteorologiche basate su reti neurali. In base alla sua “esperienza” delle osservazioni delle condizioni meteorologiche, la rete può valutare temperatura, direzione e intensità del vento, umidità, e prevedere che tempo farà.
La rete neurale, così brava a trovare regolarità può non trovarsi a proprio agio nel campo umoristico, regno dell’ irregolarità, tuttavia il divertimento, la situazione paradossale, può emergere in questo caso da una improvviso temporale quando era previsto sole splendente, o dal caldo inatteso se siamo in tuta da sci.
Michela Ponticorvo, ricercatrice Nac