Ennesima adolescente di soli 15 anni violentata dal branco nella zona del porto di Bari, adescata dall’ex fidanzato, si è ritrovata circondata da 5 ragazzi e non ha avuto via di scampo. Purtroppo la cronaca si riempie sempre più di queste notizie, una violenza sessuale dietro l’altra nei confronti di ragazze giovanissime, una vera e propria mattanza, una violazione che lascia dei segni profondi, soprattutto quando c’è anche il tradimento della fiducia, come quando l’esca è una persona conosciuta che non si pensa possa mai possa dare in pasto agli amici il suo corpo.
L’estate, viaggi e feste sono il periodo maggiormente a rischio
Certamente durante le vacanze c'è una predisposizione maggiore alla messa in atto di condotte devianti ed una maggiore esposizione per le ragazze a condizioni di rischio. Feste, alcol, droga, uscite libere, viaggi, amiche, libertà, sono un mix che possono portare spesso ad esporsi, molto spesso in maniera inconsapevole a queste situazioni. Sono veramente tante le ragazze che per vergogna, per paura, perché non vogliono che i genitori lo sappiano o perché non vogliono essere stigmatizzate non parlano e si portano dentro silentemente i segni della violenza sessuale.
L’estate per gli adolescenti è sinonimo di libertà, svago e divertimento, svincolati da tutti i doveri legati alla scuola e alle attività extra-scolastiche, comprese quelle sportive, si sentono in diritto di uscire, di fare tardi, di invertire il giorno con la notte, di frequentare luoghi e di fare anche cose che in altri contesti e condizioni non farebbero mai.
In tutta questa libertà fisica e mentale hanno più occasioni individuali e di gruppo per spingersi oltre, per “colmare” la noia, per passare il tempo, per ricercare un po’ di adrenalina e di stimoli fuori dalla routine, per covare bravate e anche aggressioni e violenze. Trascorrono anche molto più tempo con il gruppo, con gli altri e questo è uno degli elementi che funge maggiormente da amplificatore, in quanto tali condotte non vengono messe in atto da soli e il branco risulta il grande indiziato di queste violazioni e prevaricazioni.
Che cos’è il branco e come funziona
Sicuramente il branco aiuta a sentirsi più potenti, più forti, si abbattono i limiti e la paura che si trasforma in adrenalina, ci si sente invincibili e ci si spinge con maggior facilità oltre perché si innescano tutta una serie di meccanismi che portano a commettere anche degli atti brutali. Nel momento in cui un branco attacca, non si rende conto in quel momento di dove può arrivare, proprio perché è l’essere in branco che rinforza questo tipo di condotte violente. È inevitabile l’effetto contagio ovvero ciò che li porta a pensare “lo fanno gli altri, sono i miei amici, lo faccio anche io, non posso tirarmi indietro”. Inoltre, la responsabilità delle loro azioni viene divisa tra i vari membri attraverso l’effetto deresponsabilizzazione: il gruppo funge da scudo, ci si nasconde dietro e si può arrivare a commettere anche azioni estremamente gravi, attraverso la “giustificazione morale” ovvero autogiustificando il comportamento che stanno mettendo in atto, la “attribuzione della colpa” per cui attribuiscono la colpa all’esterno o a qualcun altro che ha scatenato la loro ira e la “deumanizzazione della vittima” in cui viene “spogliata” dei suoi aspetti più umani e considerata semplicemente come un oggetto di cui si può abusare, si annullano le componenti emotive proprie e dell’altro che non esiste se non per il soddisfacimento dei propri scopi.
Profonda inconsapevolezza degli effetti del loro gesto
Sono ragazzi che hanno la percezione che stanno commettendo un qualcosa che non devono fare, lo fanno per quello, sanno che stanno andando oltre, ma vogliono vivere quelle emozioni. Nello stesso momento non si rendono conto delle reali conseguenze che il loro gesto, il loro comportamento, ha sulla vittima per via di tutti quei meccanismi psicologici di disimpegno morale che attivano, sommati al sostegno del branco. Questa non è una giustificazione, è semplicemente una comprensione di ciò che scatta nella loro testa e che li porta a sentirsi quasi autorizzati a commettere questi barbari gesti.
Sono ragazzi che non sono abituati a vivere responsabilizzati, che non si sanno assumere le conseguenze delle proprie azioni, che non ragionano e riflettono, che si sentono solo in diritto e non in dovere, che vivono in un profondo egoismo e molto poco educati al senso dell’altro, alla vicinanza, alla condivisione, al fatto che anche l’altro ha delle emozioni e dei sentimenti che non devono essere mai e poi mai violati. Adolescenti allo sbaraglio che trovano una dimensione nella messa in atto di questi comportamenti.
L’assenza di empatia
Per questi ragazzi, esiste solo il qui ed ora, viene visto solo il momento in cui si stanno commettendo le cose, non ciò che può comportare. L’altro non esiste, non c’è il suo stato d'animo e il fatto che tutto quello che stanno facendo abbia delle conseguenze. Manca completamente l'empatia, non ne hanno consapevolezza, non sono abituati a mettersi nei panni dell'altro, troppo spesso tutto è gli è permesso e tutto gli è dovuto.
Il gruppo, dunque, esalta, rinforza e devia anche i più inibiti e chi non avrebbe mai messo in atto un determinato comportamento da solo. La violenza sessuale spesso germoglia in un ambiente basato su un’educazione in cui non si dà l’importanza opportuna al senso dell’altro, non si lavora sugli spazi propri e dell’altra persona, sul rispetto e sulle conseguenze delle proprie azioni. Di frequente i genitori pensano che basti dire “non fare quello o non fare quell’altro” per lavarsi la coscienza. Dire è una cosa, far comprendere è un’altra.
Impossibile cavarsela quando ‘un branco’ attacca
La violenza non ha età, fin da piccoli, fin da ragazzini sono in grado di arrivare a compiere qualsiasi gesto e purtroppo ciò che fanno in branco probabilmente non lo farebbero mai dai soli a tu per tu con la vittima e quello che fa riflettere è che si parla sempre di più di adolescenti “normali” che non hanno particolari profili di rischio, che talvolta sono agli occhi ciechi dei genitori ed insegnanti insospettabili.
Purtroppo, la violenza in branco è ancora più devastante, non c’è una via d’uscita per chi la vive, sono troppi, sono tanti, si subisce un’umiliazione pari al numero delle persone appartenenti al branco, si rinforzano, si spalleggiano, ridono e si arrogano un diritto sull’altra persona.
I dati in Italia sono allarmanti
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza una adolescente su 50 dichiara di aver fatto sesso perché costretta a farlo e di loro l’81% afferma di bere alcolici, quando non si è pienamente coscienti e lucidi si rischia di mettersi in condizioni particolarmente rischiose e di incorrere anche in forzature e in vere e proprie violenze.