E quindi finalmente Whatsapp ha introdotto la possibilità di cancellare un messaggio inviato. Di riprenderselo indietro e farlo sparire per sempre. Ovviamente solo se il destinatario non lo ha ancora letto e salvato o fotografato. E comunque ci sono al massimo sette minuti di tempo per farlo. Sette minuti: chissà come è stato deciso questo tempo, se c’è stato uno studio scientifico alla base. Ma non sono pochi per rimediare ad un errore di comunicazione. Una volta si diceva che prima di dire qualcosa di importante era meglio contare fino a 10: con sette minuti puoi contare fino a 420 e decidere se quello che hai scritto era meglio non inviarlo. Può sembrare una cosa marginale ma non lo è affatto. Di tutte le innovazione tecnologiche dell’anno credo che questa di Whatsapp sia una delle più attese e anche delle più importanti. Perché introduce anche nel mondo digitale e della comunicazione istantanea un diritto fondamentale: il diritto di ripensarci. Tornare indietro e prendere un’altra strada. Quanto sarebbe bello se fosse possibile sempre, come in un film: cancelli una scena venuta male e prendi un’altra strada e costruisci un altro finale. Un happy ending. Nella vita reale non si può fare; mentre nel mondo digitale (che non è virtuale o irreale, ricordiamolo, è solo immateriale), in certi casi, sì. Tra l’altro è stato da poco introdotto per legge, in seguito ad importanti sentenze, il diritto all’oblio, ovvero il diritto a far sparire certi contenuti dal web se possono danneggiare la reputazione di qualcuno qualora non siano stati accertati reati ovvero la pena sia stata estinta da molto tempo.
Il diritto a ripensarci è in un certo senso una nuova frontiera ma non nasce oggi. Già da qualche tempo è possibile modificare e correggere i post su Facebook e su Twitter, ma sono le piattaforme di messaggistica quelle dove era più urgente intervenire visto il volume dei messaggi quotidiani. E infatti Telegram e Viber già prevedono questa possibilità. Ma Whatsapp ha ben altri numeri. Su Whatsapp oltre un miliardo di persone si scambiano globalmente 55 miliardi di messaggi al giorno. Quanti per sbaglio? Quanti inviati in un momento di ira o per impulsività? Quante volte abbiamo scritto "ti amo" o "ti lascio" e poi ci siamo pentiti? E soprattutto quanti finiscono sulla chat sbagliata? Stai scrivendo al tuo amore e il messaggio, magari con una foto, finisce sulla chat di famiglia o su quella di classe? Si tratta di errori comuni e frequentissimi che creano non pochi disagi quando non veri e propri casini. La nuova funzione di Whatsapp è un bel paracadute: è disponibile dopo l’aggiornamento della app che quindi ciascuno dovrà fare. Ma occorre fare attenzione, almeno in questa prima fase: funziona solo se anche il destinatario ha aggiornato l’app. Altrimenti nisba. Tra l’altro per ora non è prevista una notifica che confermi che il messaggio sbagliato sia stato effettivamente cancellato. Così ci resterà sempre un piccolo dubbio ansioso: avrò fatto in tempo?