Quattrocentosei milioni di dollari donati da filantropi per finanziare sette progetti. Arrivata alla 34esima edizione iI TED diventa una piattaforma per trasformare “le idee che cambiano il mondo” in azioni concrete. L’iniziativa si chiama The Audacious Project e punta a connettere le grandi organizzazioni filantropiche con la comunità che ogni anno si riunisce attorno al TED per condividere idee rivoluzionarie destinate a rendere il mondo migliore.
Nato nel 1984 in California, il TED si svolge da 5 anni nel Canada occidentale, a Vancouver, con una formula sostanzialmente immutata: si susseguono discorsi sull’innovazione tecnologica e sociale di massimo 18 minuti che vengono filmati e postati su YouTube.
Da qualche anno c’era anche un premio, da un milione di dollari, il TED Prize, destinato a supportare la realizzazione di un progetto che avesse un impatto su molte persone. Ma Chris Anderson, il giornalista che dal 1990 ha preso la gestione del TED trasformandolo in quello che è oggi, si è accorto che un milione di dollari non era sufficiente “per avere un impatto profondo e duraturo” sui grandi problemi del pianeta. Servivano molti più soldi. Ed ha pensato alle grandi organizzazioni filantropiche sempre a caccia di quello che al TED abbonda: le grandi idee e soprattutto gli innovatori in grado di realizzarle.
Nasce così The Audacious Project, che scherzando Chris Anderson ha definito un APO per distinguerlo da una IPO, la quotazione in Borsa negli Stati Uniti: “Per le startup ci sono due canali di finanziamento, i venture capital e il mercato borsistico. Per gli innovatori sociali si tratta di raccogliere un dollaro allo volta. Non ha senso. Con The Audacious Project vogliamo creare un momento in cui il mercato delle idee incontra i possibili sostenitori”.
Questa cosa avverrà ogni anno ad aprile e tutti saranno invitati a sottoporre il proprio progetto ma solo 5 saranno presentati alla community del TED. Intanto a questa edizione sono stati presentati i primi 7 progetti che hanno già raccolto prima di essere presentati pubblicamente la ciffra clamorosa di 406 milioni di dollari da organizzazioni come la Bill and Melinda Gates Foundation, Virgin Unite (Richard Branson), Skoll Foundation e altri.
“Il mondo ha bisogno di soluzioni, di progetti audaci, e di trasformarli in azione” ha detto la madrina della presentazione, Laureen Powell Jobs, vedova di Steve Jobs e filantropa attivissima forte degli oltre 20 miliardi di dollari di patrimonio. I sette progetti di questa prima edizione sono davvero “audaci” e partono da problemi reali.
Per esempio ogni notte negli Stati Uniti 450 mila persone dormono in carcere perché non hanno i soldi per la cauzione: The Bail Project, che è stato testato a lungo nel Bronx, punta a creare un fondo per pagare a tutti i poveri la cauzione (le statistiche dicono che la metà di quelli a cui è stata pagata vengono assolti, e meno del 2 per cento vengono condannati al carcere).
Oppure il problema è il miliardo di persone che ancora non ha accesso al sistema sanitario: con Last Mile Hearth un medico liberiano che insegna ad Harvard ha creato una app che insegna il mestiere di infermiere tramite smartphone e che punta a formarne 50 mila in diversi paesi africani, salvando milioni di vite umane. Sullo stesso terreno Sightsavers ha come obiettivo l’eradicazione del trachoma, una infezione dell’occhio che porta alla cecità e che è ancora molto diffusa in tanti paesi in via di sviluppo.
E ancora, One Acre Fund parte dal fatto che la stragrande maggioranza dei poveri del mondo oggi sono contadini che coltivano piccoli appezzamenti di terreno, e migliorando la loro produttività, come sementi migliori, saranno meno poveri. Woods Hole promette di indagare per la prima volta gli abissi degli oceani con dei robot in grado di rivelare che succede in questa parte sconosciuta del pianeta dove vivono specie animali ancora ignote.
L’Environmental Defense Fund punta a lanciare nello spazio un satellite che possa individuare con precisione dove avvengono le emissioni di metano, che sono una causa dimenticata del riscaldamento globale. Infine Girl Trek, che ha già lanciato un piccolo movimento di donne nere americane che camminano ogni giorno come gesto per riprendersi la dignità e migliorare la salute, vuole scalarlo e coinvolgere milioni di persone oggi emarginate. 406 milioni già raccolti sono tanti ma l’obiettivo è arrivare a 634 in 5 anni, un tempo lungo che segna un cambio di passo, perché, lo hanno capito anche al TED, “nessun cambiamento importante avviene in una notte”.