Dove andrà a finire il mio voto? E' quello che si chiedono molti elettori, decisi e indecisi, disorientati dal nuovo modello elettorale, da ondivaghe dichiarazioni di disponibilità o indisponibilità ad alleanze, da coalizioni rissose e da un passato che ci ha abituato a vedere a volte tradita dai partiti la nostra volontà. E in effetti c'è il rischio che anche questa volta, a causa del Rosatellum, si possa votare per un partito che poi potrà trovarsi costretto a sostenere un governo non propriamente affine. Ecco dunque alcuni possibili scenari, stando almeno agli ultimi sondaggi.
Scenario A
Il centrodestra vince la metà più uno dei seggi di Camera e Senato. In quel caso può fare un governo autonomo, guidato da chi, tra Fi e Lega, prenderà più voti. Possibili premier Antonio Tajani e Matteo Salvini
Scenario B
Il centrodestra vince, ma non raggiunge per pochi seggi la maggioranza assoluta (per evitare questo schema Salvini spera che il Pd regga e non ‘regali’ voti al M5s). Può cercare di trovare i pochi parlamentari necessari attraverso uno scouting tra forze minori, eletti del M5s ma espulsi, delusi e “responsabili”. In quel caso, nuovamente, fa un governo sostanzialmente autonomo, ma meno stabile.
Scenario C
Il M5s vince, ma non ha i parlamentari necessari. Luigi Di Maio ha detto che potrebbe proporre uno stringato programma da condividere con gli altri partiti. Quelli giudicati meno distanti sono la Lega e Fdi, il Pd (anche se dopo un lungo scontro interno) e Leu. Potrebbe dunque nascere un esecutivo M5s-Lega-Fdi o un esecutivo M5s-Pd-Leu. Non sarebbe chiaro chi potrebbe guidarlo, poiché una delle condizioni poste dagli alleati potrebbe essere di non avere Di Maio a palazzo Chigi.
Scenario D
Nessuno si avvicina alla maggioranza. Qui si aprono diverse ipotesi. La più pronosticata dagli osservatori sarebbe una alleanza Pd-Fi con il sostegno di Noi con l’Italia, alcuni leghisti maroniani, +Europa, una parte di Leu: sarebbe un governo di larghe intese, con un programma limitato. Ma se il risultato fosse veramente incerto ci potrebbe essere anche l’ipotesi di un governo di scopo, sostenuto da tutti i partiti (o quasi) per fare la legge elettorale, la manovra economica e ritornare al voto entro un anno.
Scenario E
Nessuno si avvicina alla maggioranza ma nessun partito è disponibile a governare con gli ex avversari. Mentre Sergio Mattarella sonda e cerca di formare un governo, Paolo Gentiloni resta a palazzo Chigi per il disbrigo degli affari correnti, sostenuto di fatto da una non belligeranza delle forze politiche per alcuni mesi, finché non si ritorna a votare.
Queste le possibilità per ora sul tappeto; domenica si vota e gli elettori forse chiariranno le cose. Da lunedì sera si aprirà la partita del governo, che durerà però ancora almeno tre settimane. La cosa da ricordare sempre è che tocca al Capo dello Stato individuare la maggioranza più solida, in base alle indicazioni dei partiti. Ma si deve anche sapere che nella politica italiana non c’è mai fine alla fantasia.