"Basta con l'uomo solo al comando". Il M5s mette i paletti a Salvini

Mentre sono in arrivo nuovi dossier che faranno discutere la maggioranza (dal bollo auto alla flat tax), Di Maio si è stancato di inseguire e si attende un chiarimento da Salvini

m5s lega scontro tensioni

La 'querelle' sulla castrazione chimica è l'ultimo fronte sorto all'interno della maggioranza. Lo scontro è con l'opposizione ma tra M5s e Lega le tensioni aumentano. La Lega ha rilanciato una vecchia proposta, anche per rispondere - hanno riferito fonti parlamentari - alla mossa del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, questa la tesi, ha presentato degli emendamenti al codice rosso senza concordarli con il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Sta portando avanti un'attività di mediazione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ma l'ok al provvedimento è slittato alla prossima settimana.

Oggi anche queste misure potranno essere sul tavolo del Cdm che si occuperà di norme legate al ministero dell'Ambiente. Non è previsto per ora un passaggio sullo sblocca cantieri, già passato con la formula del 'salva intesa'. Anche su questo dossier non c'è ancora un accordo definitivo. Il criterio della procedura aperta, con la garanzia di arrivare sempre al prezzo più basso, non è gradito alla Lega; "non verrebbe salvaguardata la qualità", sottolineano fonti parlamentari di via Bellerio.

Ma le fibrillazioni tra i due azionisti di governo riguardano pure il dl crescita e la flat tax invocata dalla Lega, una misura che M5s vuole portare avanti ma - spiegano fonti M5s - la Lega non può annunciare la cancellazione degli 80 euro di Renzi, lì ci sono 11 miliardi, servono anche per coprire le misure dei Cinque stelle.

Tanti i capitoli aperti, anche se nel merito del provvedimento - via la mini-Ires, aumento dello sconto sull'Imu capannoni, la tutela del made in Italy, ulteriore supporto ai comuni solo per citare alcune misure inserite nei 35 articoli del decreto legge - si sta lavorando alla definizione di un'intesa. Si preannuncia in prospettiva, riferiscono fonti parlamentari, un braccio di ferro anche sul bollo auto: "la Lega tramite il processo sull'autonomia vuole eliminarlo solo in alcune regioni, ma vanno trovati i soldi per farla su scala nazionale", dicono dal Movimento 5 stelle.

Una questione di metodo

La tensione resta soprattutto sul 'metodo' di lavoro. I Cinque stelle rilanciano la necessità che ci sia al più presto il chiarimento chiesto da Luigi Di Maio a Matteo Salvini. "Basta uomo solo al comando, non inseguiamo più, è lui che deve rispettare i perimetri e i confini", il 'refrain'. I pentastellati sostengono che il Movimento negli ultimi giorni ha guadagnato due punti e rimarcano le mosse del partito di via Bellerio che - questa la riflessione - continua nel suo tentativo di oscurare l'operato M5s.

Viene citata la lettera di Salvini al ministro della Sanità Grillo, l'ostruzionismo sulla Via Della Seta la richiesta di un super commissario al Mit, gli incontri del sottosegretario Giorgetti. Fonti M5s riferiscono che Di Battista potrebbe 'tornare' in campo nei prossimi giorni anche per rilanciare le differenze tra M5s e la Lega.

"Basta invasioni di campo, serve lealtà", il ragionamento dei pentastellati. Il timore nei Cinque stelle è che il Carroccio voglia alzare la posta per passare all'incasso dopo le Europee. "Se la Lega vuol far saltare il banco, noi potremmo governare anche con il Pd", sottolinea un 'big' M5s. Tuttavia anche nella Lega cresce il malessere nei confronti di un'ala del Movimento 5 stelle che, viene spiegato, da settimane ha messo nel mirino proprio il responsabile dell'Interno.

Il caso odierno è quello del presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, che in un'intervista al 'Fatto quotidiano', ha chiesto il motivo per cui il vicepremier leghista non si sia costituito parte civile contro Antonello Montante, l'ex presidente di Confindustria Sicilia finito agli arresti lo scorso anno. "Il ministero dell'Interno voleva costituirsi parte civile nel processo contro Antonello Montante ma palazzo Chigi non lo ha ritenuto opportuno", hanno spiegato fonti del Viminale. La decisione della Presidenza del Consiglio di non costituirsi parte civile nel processo è legata - la risposta - al fatto che l'Avvocatura dello Stato, per conto della stessa Presidenza del Consiglio, aveva già assunto la difesa di uno degli imputati, ossia Andrea Cavacece, capo reparto dell'Aisi.

Anche il Congresso di Verona fa discutere

Salvini in ogni caso non avrebbe gradito il distinguo M5s. "Non capiamo - spiega un 'big' della Lega - questo modo di operare. Va bene voler tentare di recuperare consensi, ma così non si puo' andare avanti". Nel fine settimana poi M5s e Lega si scontreranno sul Congresso mondiale delle Famiglie a Verona. Ci saranno i ministri Fontana, Bussetti e Salvini. Di Maio invece parteciperà ad un'iniziativa organizzata dal sottosegretario Spadafora, durante la quale verrà erogato un fondo di quindici milioni per sostenere le politiche giovanili. In quell'occasione il responsabile del Lavoro e dello Sviluppo marcherà la differenza tra chi "guarda al Medioevo e chi invece punta sul futuro".

Sull'evento di Verona sotto traccia ci sono divisioni anche nella Lega. Non tutto il partito ha intenzione di sostenere posizioni che alcuni considerano oltranziste. Anche in questo caso Salvini fungerà da garante. Rilanciando, riferiscono fonti parlamentari del Carroccio, la necessità di sostenere le famiglie e le adozioni, ma sottolineando che sui temi etici occorre conservare sempre libertà di coscienza. M5s e Lega hanno invece trovato un accordo sul nuovo codice antimafia (alt ai candidati condannati per i reati di corruzione, caporalato, autoriciclaggio e delitti contro l'ambiente ma sono stati esclusi i reati di opinione e diffamazione, provocando la reazione del Pd).



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