Il riscatto di Rovazzi: il suo nuovo video in tre giorni fa 3.5 milioni di visualizzazioni

Dopo un film poco entusiasmante, la sua carriera sembrava al capolinea. Invece ha fatto un video intelligente che già promette di diventare il tormentone dell'estate

Il riscatto di Rovazzi: il suo nuovo video in tre giorni fa 3.5 milioni di visualizzazioni
 (Youtube)
Fabio Rovazzi

Poco meno di 72 ore sono bastate a Faccio quello che voglio per superare su YouTube 3.5 milioni di visualizzazioni.

Un video atteso come la hit di una pop-star consumata. Invece trattasi del quarto singolo della breve carriera di Fabio Rovazzi: lo youtuber milanese lanciato come una bomba atomica sulla discografia italiana dal rapper Fedez. Un pioniere, a suo modo, di un nuovo corso con il quale tutti gli addetti ai lavori sono stati costretti a confrontarsi. Quello della musica buttata lì quasi per scherzo, e che poi diventa insopportabilmente “viral”. Quello dei tormentoni studiati a tavolino, scientificamente concepiti. Quello della musica senza musicisti. Quello dei video musicali senza musica, della musica che si guarda più di quanto si ascolta.

Il nuovo corso della non-musica. Pensavamo che con la fallimentare inaugurazione della carriera come attore cinematografico per Il vegetale di Gennaro Nunziante, che forse voleva bissare il successo ottenuto ai botteghini con Checco Zalone (comico di tutt’altra statura), la storia del pur molto simpatico Rovazzi fosse arrivata al capolinea. La sbandierata (e stavamo in pensiero) fine dell’amicizia con Fedez poi, che come riportato da tutti i giornali di settore, non ha programmato un invito alle sue nozze faraoniche in terra sicula per il buon Fabio, pensavamo avrebbe consegnato al dimenticatoio il ragazzo dal baffetto ben curato assieme Valeria Rossi, i Gazosa e i Ragazzi Italiani. E invece no.

Il mega cast di Faccio quello che voglio

Con un esercito di star, Gianni Morandi in primis, Rovazzi ritorna sui nostri schermi con quello che non è nient’altro che un cortometraggio: Faccio quello che voglio, appunto. La storia (sua), musicata con il solito tormentone estivo, di un ragazzo che essendo sprovvisto di talento decide, su indicazione del Gianni nazionale, di infiltrarsi nel caveu di una banca dove sarebbero custoditi i talenti ridotti in pillola dei, secondo evidentemente lui, più importanti artisti italiani.

 

Il furto darà il via ad un mini-action movie dove il giovane Rovazzi gioca a fare il trasformista con i simpatici camei di Al Bano, Emma Marrone, Nek, Carlo Cracco e Diletta Leotta. Nel mega cast anche Eros Ramazzotti che svela il segreto del suo talento consegnando al protagonista una semplice molletta da bucato (idea geniale, c’è da ammetterlo), Fabio Volo e Rita Pavone, Massimo Boldi con la sua migliore interpretazione dai tempi di Yuppies, Flavio Briatore e la splendida, inconfondibile, voce narrante di Roberto Pedicini.

Più cinema che musica, insomma, quello che Rovazzi stesso indica come sua più congeniale velleità artistica “Non sono un cantante, o meglio, non sono solo un cantante, non mi interessa imboccare una strada unidirezionale nella musica. Mi piace invece recitare e pensare a progetti che abbiano a che fare col cinema”.

In realtà, sarà la simpatia per il Rovazzi a parlare, c’è da dirlo, Faccio quello che voglio parrebbe essere un progetto più strutturato rispetto a quei tormentoni degli anni passati che avevano costretto il ragazzo addirittura a chiedere scusa ai veri cantautori per il successo di quelle che facciamo fatica anche a definire canzoni. Il piano è certamente quello di mettere in secondo piano l’aspetto musicale per concentrarsi su quello dell’intrattenimento video, dunque.

Un nuovo tormentone come Andiamo a comandare?

E forse sarà meglio così. Anzi, sempre considerata la simpatia, consigliamo di cuore il totale abbandono di quel flebile fil rouge musicale che ancora persiste ad esistere nonostante le sacrosante critiche ricevute in merito. Difficile è spiegarlo a chi, dopo Andiamo a comandare, Tutto molto interessante e Volare (più di 40 milioni di ascolti totali su Spotify), attendeva con la bava alla bocca il nuovo lavoro di Rovazzi.

Stavolta non ci aspettiamo scuse da parte dello youtuber, d’altra parte i suoi intenti sono dichiarati. Basterà la mancanza di dolo a salvare dalle nostre maledizioni Rovazzi quando non potremo fare un passo fuori da casa senza averlo come inascoltabile colonna sonora, come già successo in passato? Per questo ci toccherà aspettare più di 72 ore, la strada intrapresa comunque parrebbe non essere quella della clemenza. 



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