A “Non è l’Arena” – il programma che va in onda la domenica alle 20.30 su La7 – Salvini interviene e, a proposito del suo rapporto, o piuttosto "non rapporto" con Papa Francesco, dichiara:
"Ho letto cose surreali, che il Papa si rifiuta di incontrare Salvini. Io non ho mai chiesto un incontro perché il Papa ha tanti impegni, ne sarei onorato e felice, ho solo da imparare. Non mi è stato negato un incontro perché non l’ho mai richiesto. Lo farò sicuramente e lo farò senza dirlo pubblicamente. Se il Papa ritenesse di concedermi cinque minuti del suo tempo, per me sarebbe un onore".
Peccato che questa doverosa precisazione sia avvenuta solo dopo che Massimo Giletti aveva fatto sapere al Ministro che, al termine del suo viaggio in Romania, Papa Francesco, rispondendo a una precisa domanda in cui gli era stato chiesto se era vero che non volesse incontrare Salvini, aveva detto:
"Non ho ricevuto nessuno del governo, eccetto il premier Conte che ha fatto richiesta come da protocollo. Dai vicepremier e da altri ministri non ho ricevuto richieste di udienza".
Chiunque lo desideri può trovare decine di articoli in cui si fanno infinite congetture sul contrario, ovvero sul fatto che Salvini volesse incontrare il Papa ma che questi aveva posto come condizione che prima cambiasse la politica del Ministro dell'interno a proposito dei migranti. Che senso ha pertanto che Salvini si lamenti dei "toni surreali" di una polemica che avrebbe potuto sgonfiare con uno sforzo minimo?
Lui da Giletti ha citato in proposito Corriere della Sera e Fatto Quotidiano ma quella notizia, che a questo punto è stata smentita, era stata data da tutti gli organi di stampa: sarebbe bastato uno dei suoi tantissimi post su Facebook a tacitare una polemica che a posteriori appare, se non alimentata, quanto meno favorita. Come quando il 19 giugno scorso, cioè esattamente un anno fa, lo staff di Salvini qualificò come "un malinteso" la dichiarazione di Salvini in cui aveva detto "probabilmente questa settimana incontrerò il Papa" a proposito di un invito presso la Nunziatura italiana.
Data la facilità con cui avrebbe potuto smentire le polemiche, viene il dubbio che ieri abbia dichiarato di non aver mai fatto richiesta di incontrare Bergoglio solo perché costretto dalla nettissima dichiarazione di Francesco di non aver mai ricevuto nessuna richiesta di incontro da parte del Viminale.
Siccome un politico abile come Salvini non permette che cose di questo genere avvengano per caso, l'unica spiegazione è che, purtroppo, al nostro attuale Ministro dell'interno giovi, dal punto di vista politico, vestire i panni del rappresentante di quella parte dei cattolici "sovranisti" (alcuni li chiamano Catholically Correct) che non nascondono le loro simpatie per Papa Benedetto, quale fosse il vero Papa e non il Papa emerito che è.
Infatti non si capisce perché, dopo aver fatto l'ennesima ostentazione di un simbolo religioso come il crocefisso, si sia messo a parlare di San Benedetto, patrono d’Europa, e del Catechismo della Chiesa Cattolica: elementi entrambi importanti per la cristianità ma che tutti sanno essere usati come vessilli da alcuni cattolici, presumibilmente quelli stessi che Salvini incontra e il cui elenco ha di nuovo sciorinato ieri da Giletti: "missionari, frati, suore, catechisti, cardinali".
A questo punto è bene che Salvini, come ha promesso in trasmissione, faccia la richiesta di incontrare il Papa: pubblicamente però, non privatamente come ha detto a "Non è l’Arena". Perché Salvini se va dal Papa, ci va per la sua carica istituzionale e non da privato cittadino, come Conte è andato dal Papa da Presidente del Consiglio e non come privato cittadino.