Dopo Tiziana Cantone, la prossima vittima del revenge-porn deve essere Giulia Sarti? È quanto rispondo a chi mi racconta di aver ricevuto nella sua chat di whtasapp foto della deputata M5S nella cui camera da letto erano state installate delle telecamere. Firmare perché la legge contro i revenge-porn venga fatta presto e bene è importante (io l'ho fatto) ma più importante ancora è decidere di non guardare quelle foto, come ha raccontato il giornalista Carmelo Abbate sul suo profilo Instagram.
Le leggi del Parlamento funzionano solo se sono condivise dal cittadino. Non c'è bisogno di un disegno di legge per rispondere "che schifo" a chi ci manda quelle foto. Per aggiungere: non le voglio vedere, non le ho chieste, non voglio che mi vengano inviate, esco dalla chat.
Non possiamo più tornare indietro con Tiziana Cantone ma possiamo ricavare un insegnamento dalla sua morte e dire con tutta franchezza che, chi riceve ed inoltra le foto di Giulia Sarti, è complice di un omicidio; e questo è vero per lo stesso motivo per cui Tiziana Cantone non si suicidata ma è stata ammazzata.
Le bestemmie non sono solo quelle dell'intercalare maleducato. Bestemmiare Dio è bestemmiare la vita colpendo una donna di 32 anni con quello che potrebbe colpire nostra figlia, nostra madre, una nostra compagna, nostro fratello, nostro padre. Tiziana Cantone è stata uccisa da chi ha calpestato con protervia la sua pelle nuda e la sua carne viva. Non sto esagerando. Spiare il corpo di qualcuno è compiere un delitto contro la dignità, l’integrità, l’identità e la sfera privata di una persona, uomo o donna che sia.
Il dolore che mi pervade deriva anche da una verità tanto semplice quanto profonda. Troppo spesso le religioni sono erroneamente nemiche del corpo e del sesso perché il sesso e il corpo hanno una dimensione sacrale. Misteriosa. Proprio per questo la religione vorrebbe fosse suo esclusivo terreno di caccia e se ne appropria attraverso inspiegabili sanzioni di "impurità".
Ma il sesso e il corpo sono qualcosa di sacro davvero, e lo sono non perché lo dicono le religioni. Così, quanto più si feriscono i corpi delle persone, tanto più insorge da essi una forza, un'istanza di mistero, che illumina in modo evidentissimo quando l'uomo diventa un bruto, e quelli siamo noi quando guardiamo.
Se non vogliamo che dopo Tiziana Cantone, per fare un nome tra tanti, la prossima vittima sia Giulia Sarti, riconosciamo la gravità dello sbirciare quelle immagini anche per un istante, anche se siamo soli, anche se poi ne parleremo male e diremo agli altri di non farlo.
Il corpo di Giulia Sarti è sacro come lo è ogni corpo umano. Come lo sono il nostro occhio e il nostro cuore. Che non meritano di essere feriti e violati guardando quelle foto.