Sono sempre stata contraria alla definizione d’artista per uno chef. Uno chef è tutt’altro, è un progettista, un designer, un artigiano, un interprete, l’ambasciatore di un territorio ma c’è una cosa che lo accomuna con la figura dell’artista: la trasformazione della materia prima.
Quando Francesco Pesce il fondatore e organizzatore da 11 anni, insieme a Fabrizio Darini, dell’evento Culinaria mi ha detto che avrebbe messo insieme le due categorie, il mio monito è stato diretto, gli ho detto di non commettere l’errore di considerare le figure assimilabili, perché tra la cucina e l’arte c’è una serie infinita di diversità. Sono proprio le differenze tra artista e chef che rendono Culinaria 2018 dunque un’occasione da non perdere, per vedere collaborare insieme questi due mondi e nascere performance, progetti e ricette unici nel loro genere.
Artisti e chef uniti in uno scambio di idee, questo sarà il cuore dell’11esima edizione di “Culinaria - Il gusto dell’Identità” – organizzata dallo chef romano Francesco Pesce e Fabrizio Darini, e curata da GMGProgettoCultura – una “Biennale di arte e cibo”, in esposizione sabato 29 e domenica 30 settembre nello spazio Wegil di Roma (Largo Ascianghi 5), nel cuore di Trastevere.
Quello che celebrerà Culinaria 2018 sarà appunto la trasformazione della materia prima e soprattutto lo slancio creativo. Si parla tanto di creatività e la buona notizia è proprio questa: si può essere creativi senza essere degli artisti. Tutti possono cucinare diceva Ratatouille, il topolino nel omonimo film e così tutti possono essere creativi, soprattutto nei luoghi come la cucina e l’arte dove tutto o quasi è permesso.
La kermesse Culinaria 2018 presenterà performance dal vivo e realizzazioni in cui la poetica degli artisti viaggerà in parallelo a quella degli chef coinvolti, attraverso interazioni da cui far emergere un preciso “stile personale”, leitmotiv di tutta la manifestazione.
Saranno 4 i temi sui quali esprimersi, risultato di 16 incontri tra chef italiani e internazionali con artisti di fama mondiale: l’elemento spirituale, la profondità del mare, la condivisione e l’interazione dell’opera con il pubblico. Le esibizioni sul palco dureranno 45 minuti ciascuna.
Durante la manifestazione il fotografo parigino Thomas Duval presenterà, per la prima volta in Italia, il progetto “Bondage Vegetale”. Oltre alle aree dedicate alle esposizioni delle opere, ci saranno proposte di street food e nell’auditorium saranno utilizzate dal vivo cotture arcaiche e dimenticate ( perché oggi si parla tanto di tecnologia in cucina e di influenza del passato sul futuro).
“La nuova edizione di Culinaria è un’installazione sempre in movimento, la cui ambizione è quella di rendere i visitatori partecipi dell’esperienza narrativa che si cela dietro la realizzazione di ogni opera di alta cucina e di produzione artistica – spiegano gli organizzatori Francesco Pesce e Fabrizio Darini –. Abbiamo l’obiettivo di lanciare uno sguardo sul futuro della gastronomia per anticiparne le possibili interazioni che, nei prossimi anni, si svilupperanno con le diverse espressioni artistiche. Roma, città che può contare su secoli di storia e cultura, è oggi un contenitore aperto a collettivi artistici dove la proposta di nuove sinergie può trovare terreno fertile. E lo spazio Wegil, con lo stile razionalista dell’ex palazzo Gil, dove è accolto, pienamente esaltato dal restauro col quale è stato reso di nuovo accessibile al pubblico, è una location dal forte impatto visivo perfetta per accogliere lo spirito di una mostra di arte e cucina”.
Chef e artisti, chi ci sarà
Roy Caceres, chef del ristorante Metamorfosi di Roma (1 stella Michelin) ( Link to: ), con Franco Losvizzero, video-artista e maestro nelle sculture meccaniche; Gianfranco Pascucci del Pascucci al Porticciolo di Fiumicino (1 stella Michelin) e l’artista Ria Lussi; Anthony Genovese, chef de Il Pagliaccio di Roma (2 stelle Michelin), e Barbara Salvucci, nota per le sue sculture in resina e metallo; I dolci di Walter Musco della pasticceria Bompiani di Roma – incontrano Francesca Romana Pinzari , artista che lavora con video, installazioni, performance, scultura e pittura in opere polimateriche, caratterizzate per l’utilizzo di elementi organici, che indagano il rapporto tra uomo e natura; Andrea Tortora della pasticceria del St. Hubertus (3 stelle Michelin) del Rosa Alpina Hotel & Spa di San Cassiano (Val Badia) con Pere Gifre, artista e ingegnere; Francesco Apreda, chef dell’Imàgo dell’Hassler Hotel di Roma (1 stella Michelin) con Matteo Giuntini; Giuseppe Iannotti del Krèsios di Telese Terme (Benevento, 1 stella Michelin) con Giuseppe Guanci e le sue tessoforme in filo metallico.
Ancora: l’artista Davide Dormino – la cui ricerca con materiali come il marmo, il bronzo e il ferro con la poliedrica chef Cristina Bowerman, che a Trastevere è di casa col Glass Hostaria (1 stella Michelin); Adriano Baldassarre de Il Tordomatto di Roma (1 stella Michelin) – collabora con Carlo Carfagni, docente di storia dell’arte e di psicologia della percezione visiva; Tim Butler, protagonista della nuova scena culinaria thailandese con il ristorante Eat Me di Bangkok, si confronta con l’architetto, pittore e scultore romano Massimo Catalani; Mauro Uliassi, del ristorante Uliassi di Senigallia (Ancona, 2 stelle Michelin) con il fotografo Lorenzo Cicconi Massi; Cristiano Tomei del ristorante L’imbuto (1 stella Michelin) del Lucca Center of Contemporary Art, omaggia l’arte di Andrea Salvetti, tragicamente scomparso nel 2017; Fabrizio Mantovani patron del FM con Gusto dello storico Hotel Vittoria di Faenza (Ravenna), e Matteo Monti, anima negli ultimi anni del ristorante Rebelot di Milano, incontrano il collettivo Kitchen Super ERo (composto da Tania Zoffoli, Enrico De Luigi, Donato D’Antonio, Paolo Geminiani); Gli chef Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi del Giglio di Lucca con Nicoletta Lanati, titolare della Starlight di Luisago (Como), società attiva nel mondo del tessile da più di trent’anni; L’astro nascente della gastronomia austriaca Lukas Mraz, del Mraz & Sohn di Vienna (2 stelle Michelin), che collabora con suo fratello Manuel Mraz, pittore; Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile (Como), con lo storico della gastronomia Luca Govoni. Per le schede biografiche di tutti gli artisti e gli chef coinvolti si può consultare questo link.